LA CINTA SEQUEL…

Sulla persona non ho cambiato idea,
NO!
Ora “chiacchiere e corrispondenza”

sono l’attualità concessa…
10🤩😘8>”X” ha raccontato del resto…

Anche se una dose massiccia di caffè, per me pure adesso, ha la sua importanza per mettere insieme parole che compongano poi paragrafi ed infine quello che potrebbe essere definito un pensiero,
c’è un’altra sostanza pure capace di mettere in moto la creatività a quest’ora.
Non è caffeina e manco altro di non naturale.
Così, forse qualche parola potrebbe costruire un’idea
di qualcosa in qualche modo simile a certi boschi dei parchi nazionali italiani.


Per arrivare lì c’è voluto molto più di un permesso di viaggio normale.

Per arrivare lì neanche un’agenzia di viaggio superspecializzata,
di quelle che vendono le crociere Ponant, i viaggi Keel12.

Per arrivare lì ci son voluti permessi rilasciati dai militari.

Per arrivare lì c’è voluta creatività e la creatività aiuta gli audaci.

Termine questo piuttosto in voga in certi anni dell’inizio del secolo passato.

La sua forma ricorda qualcosa di quegli anni.

Ora all’ombra di quei ruderi corrosi dal vento c’è una figura che osserva l’orizzonte attratta ed affascinata dal colore di questo mare, un enorme mare ma parte di un oceano che scende a sud fino ed oltre i Sessanta Stridenti.

Si intravede all’orizzonte un’isola speciale un po’ come il coraggio di arrivar qua è molto più grande della passeggiatina nel bosco. 

Intanto è stato il ribadire 

“Essere diversi costa caro, hai ragione.
Resta sempre una persona esigente, complicata e diversa, rara.
Resisti, non piegarti alla normalità.”

Quella lì davanti è un’isola difficile da raggiungere, pare che il posto regali visioni uniche per varietà di piante, animali, pesci delle sue acque.

Ma nessuno dei due posti è un posto dove tuffarsi allegramente in acqua come in certe spiagge italiane.

La scogliera che oltre l’ombra della costruzione frange le onde è molto peggio di una via ferrata, impossibile scendere 

Il vento soffia da terra. 

E’ il Khamseen, porterebbe l’incauto bagnante di sicuro in mezzo a pericoli ben prima di raggiungere l’isola ammirata.

Però gli occhi si riempiono di meraviglie sconosciute a tanti occidentali.

Non è, il Khamseen, un vento conosciuto in queste nostrane latitudini, non è come il banale Ostro o lo Scirocco. È un vento raro, locale di quell’immenso territorio sconosciuto agli occidentali moderni, un territorio dove roba antica raccontava di altopiani aridi e senza fine ma dove il leopardo… Un vento mai sentito ma che ora mi avvolge in ogni istante delle mie giornate, mi avvolge con il suo tepore, con la sua intensità profonda tanto a lungo desiderata.

Non è come quei due venti, l’Ostro e lo Scirocco, che mi fanno incazzare perché portano lontane, inutili, sabbie che MI sporcano le macchine, le automobili, per le foto. 

Davanti agli occhi protetti da strafighi occhiali iperprotettivi da luce, salsedine, polvere (roba seria, costa ma serve) esiste solo il mare.

Dall’altra parte, oltre l’isola, ma tanto oltre l’isola, le spiagge da cartolina che fanno tanto very-important-person. Coglioni.

Tralasciando, e per fortuna, destinazioni un po’ più a nord che conservano ambienti intatti allo sguardo rapace del turismo di massa.

Non voglio dirne una, quella più vicina alla scogliera dove una figura minuta, forte, volitiva, osserva il blu della immensa massa d’acqua. Indicherebbe la nazione, il mare, l’oceano. Luoghi che in questa narrativa tengo per me in questo primo “episodio?”. Ho esplorato quelle coste, quelle spiagge tante volte. Forse uno dei pochi angoli remoti e spopolati da raggiungere. Spero che resti tale grazie all’essere una zona di mare con altissimo indice di pericolo per chiunque da quelle parti transiti, anche molto, molto, al largo. È il motivo dei permessi dei militari “indigeni” sui quali nessuna diplomazia potrebbe ottenere qualcosa. Militari che conservano, però, nel loro estremismo, valori di amicizia e riconoscenza. La chiave, quei valori, che apre i posti impossibili. E quella chiave era parte di certe narrazioni ascoltate dal fucile a tappi.

Lo sguardo per un attimo scende a sud ed immagina. 

Lì, oltre i Quaranta Ruggenti, dopo i Cinquanta Urlanti ed oltre i Sessanta Stridenti c’è il deserto più grande del mondo.

Stare in piedi con quel vento è un’impresa, senti la sua forza sul fisico, devi fare opposizione contraendo tutti i muscoli e spingendo di contrasto.

Però senti sul corpo, sul viso, la sua forza potente che porta con se, con la sua violenta raffica, l’idea degli infiniti spazi da dove ha origine e che con… 

Della bionda chioma non c’è traccia perché nascosta da un brillante, tecnico, ma con vezzo femminile, taqiyah.

Così il narratore non può scrivere dei capelli sferzati dal vento.

(segue…)

Sì, segue,
il vento caldo dal mare o di terra dell’estate è una sensazione magnifica.
Voglio descriverla come la sento, come la immagino tu possa sentirla.

Capo Guardafui, Faro Francesco Crispi. 😳

Sulla persona non ho cambiato idea,
NO!
Ora “chiacchiere e corrispondenza”

sono l’attualità concessa…
“X” ha raccontato del resto…

Namibia, Skeleton Coast. Molto “gettonato”. Mi piacerebbe, non saprei.

Mauritania, Parc National du Banc d’Arguin. senz’altro meno noto.

Basta applicarsi un po’ ed i posti ci sono per ambientare qualcosa.


“Che gran figlio di puttana!”

“Ma come ha fatto!”

Semplice.
E’ conoscenza delle persone, è conoscenza dei sogni e dei desideri. 
E’ capacità di immaginazione scendendo nei pensieri della persona che vuole scegliere il bosco dove superare se stessa.
Diciamola tutta.

È culo. 

È fantasia.

È facile.

Nessun ausilio tecnologico, ci mancherebbe. 

Altre fonti diverse dalle citate non possono esistere.

Fatto è che nei pressi della radura è già lì in attesa, da ore.

La sua visuale è perfetta.

Come l’aquila dall’alto osserva il terreno.

La perlustrazione mattutina si è protratta a lungo fino a quando all’orizzonte una piccola macchia chiara curva dopo curva con un’andatura di tutto riposo s’è manifestata.

Allora dal cielo l’aquila è sparita.

E dalle rocce scoscese senza neanche far rotolare un ciottolo un paio di Garmont dalle finiture rosse sono nel punto di protezione.


Forse.
Forse.

L’arancione aumenta d’intensità, quasi acceca gli occhi. 
Nonostante il Sole sia ancora un paio di gradi sotto l’orizzonte e la sfera di fuoco, come scrivono quelli che sanno scrivere, non sia visibile devi socchiudere gli occhi.
La luce, radente, tagliente che tra poco sferzerà alberi, chiome, foglie, felci, muschi, è un invito al sonno.
Senti di essere molto tesa per lo stato d’animo.
E’ stata una gran bella sfida vinta ma ora con la luce del giorno senti quante energie ti è costato star sveglia e vincere ogni paura.
Il crollo per tensione e sonno è istantaneo nell’attimo in cui un pezzettino, uno spicchio arancione s’affaccia all’orizzonte.
 E’ il Sole amico, quello che rasserena i visi con il sorriso di un buongiorno.
 Infonde sicurezza, abbandono al sonno atteso tutta la notte.
In quell’istante lì, una frazione di secondo prima di dormire un’immagine prende forma di pensiero.

Una strana sensazione s’affaccia.
Un presentimento?
Forse durante la notte in quei momenti in cui hai lottato contro gli occhi che volevano chiudersi è successo qualcosa?

Sei confusa, il sonno ha il sopravvento. 
La serenità, la tranquillità del Sole che sorge sono l’abbraccio per qualche ora di abbandono.
 Fai appena in tempo ad allungare il corpo, stiracchiarti come dovessi alzarti, invece… 
WOW giù nel sonno con le prime leggere folate dell’alba, quelle ancora fresche che accompagnano sonni profondi.
Saranno le dieci, il bosco è fragoroso, una caciara di suoni e colori…
Apri gli occhi.

Il verde delle foglie, la loro bellezza rigogliosa lasciano intravedere l’azzurro del giorno pieno.
Un sogno rimanere così, quel fresco, quelle musiche del bosco ormai in piedi da ore con quei rumori del giorno…
Un colpo di reni, abbracci le ginocchia verso di te.
Il capo è reclinato sulle gambe, gli occhi chiusi.
Una sensazione di benessere ti avvolge.
“Che figata”
Poi, scrollando quel che resta della parrucchieria.

Sbatti le palpebre, stropicci col dorso della mano gli occhi, un po’ chiusi, un po’ aperti.

Hai lenti a contatto, vacci piano, SA.
Metti a fuoco la visione, la radura, gli alberi che la fiancheggiano con le fronde verdi a terra, l’erba del prato, alta, appena piegata dal vento leggero, qualche chiazza di colore dei fiori di campo. 

Qualche raro, tardivo, papavero.
Il respiro si interrompe.
Prendi fiato.
Non credi ai tuoi occhi.
Impossibile.
Destra, sinistra, ripeti ancora. Destra, sinistra. Sinistra, destra.
Solo alberi, prato, la radura. 
I fiori.
 Il Sole che inizia ad accanirsi con le cicale ed il blu intenso del cielo, 
quel blu estivo speciale quando il vento proviene da Nord.
Dicono sia cielo terso.
E’ abbellito da qualche nuvola sorridente, quelle bianchissime.
Al centro della radura, buttata sul prato una macchia verde.
Un verde che non appartiene ai colori dei boschi d’Agosto.
Destra, sinistra, ripeti ancora. Destra, sinistra. Sinistra, destra.
Niente.
Eppure.
E ti viene da ridere.

Ti alzi in piedi, stropicci gli occhi.
Ancora.
Destra, sinistra, ripeti ancora. Destra, sinistra. Sinistra, destra.

La mano destra batte la gamba come segno di… 
“Che gran figlio di puttana!”
Laura, mia madre, ringrazia per il saluto.
E se la ride pure lei… 


La storia, o leggenda che sia,
del giovane indiano nel bosco da solo e bendato 
si conclude con il guerriero che ai primi raggi del Sole può levarsi la benda.
Quando leva la benda vede suo padre seduto davanti a lui.

Quei puntini luminosi
sembrano muoversi in aeree danze al rallentatore,
armonia,
delicatezza,
fascino,
luce,
purezza…

Quei minuscoli puntini luminosi sono come le note di uno spartito di musica, punteggiano il pentagramma e scandiscono il tempo che sta con lentezza passando.

Il catering è ricordo del passato, si tralascino per decenza e galanteria di gentiluomo i dettagli, e sei riuscita a non chiudere occhio pur con gli apporti calorici.
Paura?
Paura di un risveglio di soprassalto per colpa di una lenta impegnativa digestione?
Macché, tutte cosette 🙄 leggere proprio per non cadere nelle sonnolenze post-prandiali.
In quell’immaginato periodo dell’anno di cui a questi paragrafi, la notte fonda, quella buia che tanto timore ti incuteva termina verso le quattro del mattino.
C’è un ora precisa che segna il passaggio, oggi 1 Luglio 2025, per esempio, è alle quattro-zero-otto.
Si chiama “nautical start”.
Forse ti sarà capitato di vedere quel momento, forse no.
Ora, sotto quell’albero, un po’ intirizzita nonostante le termiche e l’abbigliamento del NON-BADO-A-SPESE, senti nell’aria e nel cielo qualcosa di nuovo che sta per arrivare.
Abusando ancora una volta della parola, è impalpabile il passaggio.
Curiosità ed occhi attenti si accorgono di qualcosa.
Lo spettro dei colori è simile ma per vederne la differenza in quel momento è solo la sensibilità dell’anima che può cogliere le sfumature.
Lo sguardo si è d’un tratto rivolto dove sai che c’è il tuo mare, è un gesto istintivo.
Naturale sapere dove sta per sorgere il Sole.
Cerchi nell’orizzonte quei toni di colore caldi.
Nulla, ancora nulla.
Eppure senti, vedi, la differenza nel cielo e nelle stelle sopra di te.
Ad un tratto è chiaro come il cielo non abbia più quel tono di nero profondo,
le stelle brillano ancora ma il nero della notte sta con lentezza sparendo.
Difficile descrivere quella sensazione, l’aria è ferma.
Senti di essere nella notte ma la vista percepisce qualcosa di diverso, come se il corpo sentisse l’approssimarsi del Sole ancora molto sotto l’orizzonte.
Il Sole oggi, 1 Luglio, alle 04:08, è oltre dieci gradi sotto l’orizzonte.
Ancora manca un’ora perché il suo forte arancione inizi ad essere con chiarezza visibile anche ad occhi assonati. 

La natura sente l’approssimarsi del nuovo giorno prima degli umani.
Questo momento del giorno è singolare, alla immobilità dell’aria si affianca l’assenza di suoni che arrivano dal bosco. 

Sembra quasi che la notte ed i suoi abitanti siano andati a dormire ed il giorno, la luce del Sole, non abbia ancora svegliato chi ancora riposa.

Grilli a nanna e cicale dormiglione. 

Sei l’unico essere vivente sveglio in quel bosco, appoggiata a quell’albero.

Forse.

ho saputo da fonti ben informate
che oggi in alcuni centri commerciali della costa est
c’è stata l’offerta 1×5 e pure in saldo sul prezzo di 1,
mi sovviene il pensiero che qualcuno,
last minute, ne abbia fatta scorta.
Il prodotto?
Chi legge, 👸🏼 legge tra le righe,
e chi scrive ha salva la 🫏 del ciuccio non citando.
Con il sottinteso che non sia necessario,
che questa sia solo una battuta
e che il motivo del pomeriggio porti ottime notizie.

Il bosco l’hai sentito subito tuo amico.
Ti ha lasciato entrare guidandoti con i raggi di Sole che illuminano le foglie verdi, immobili nel caldo del primo pomeriggio di agosto.
La paura di fare una notte insonne c’è ma il coraggio è più forte della tua paura, così passo dopo passo raggiungi il punto che hai trovato. Una grande radura nel bosco. A mezza montagna così se anche la temperatura dovesse scendere non patirai il freddo. Hai tradito l’anima marchigiana ed hai dato fondo alle sostanze per l’abbigliamento scelto per la sfida.
Passo dopo passo tra le foglie ancora a terra dall’autunno e dell’inverno passati ti soffermi ad ascoltare i primi rumori. Hai imparato a camminare nei boschi in silenzio, solo un orecchio attento potrebbe sentire il tuo passaggio. Hai bisogno del silenzio non solo per il ristoro ma perché devi sentire quel rumore impercettibile dell’acqua che scorre.
E’ quello il punto, è quello il segnale che ti porta al punto. Un rigagnolo che già dopo pochi metri è il ruscello che volevi trovare. Ricco di suoni delicati, come piace a te.
E’ sulla sponda di quel ruscello che vorrai stare fino ad ambientarti con il bosco amico, ascoltare le voci del bosco che si prepara per la notte. Sarà questa la via per trovare l’ambiente amico del bosco che rassereni il sottofondo di temerarietà.
Non ti accorgi del tempo che passa, meglio sei subito diventata parte del bosco, ti sorprendi di non esserti accorta del passaggio dal canto delle cicale a quello dei grilli.
I colori del bosco stanno lentamente sparendo ed in cielo il rosso, il giallo e l’arancione hanno ceduto al viola, all’indaco, al blu scuro che precede il sorgere della Luna e l’apparire delle stelle.
Ora il bosco, gli abitanti del bosco sono tutti immobili.
Anche la brezza s’è fermata.
L’immobilità è totale.
…segue… 🤭😘

La leggenda, credo la storia,
narra che al giovane guerriero non sia concesso il fuoco e che debba essere bendato.
Il padre lo fa sedere sotto l’albero e lo benda.
Al primo Sole il ragazzo ormai adulto e guerriero potrà levarsi la benda..
Ora il punto sta nel fatto che non potrò smettere di scrivere fino all’alba.
“Qualcuno” potrebbe stranirsi per i pochi abbracci ricevuti…

Non so se ce la farei a trascorrere un’intera notte al buio nel bosco, da sola! Dovrei essere veramente ben attrezzata. E dovrei accendere un fuoco. Ecco, forse col fuoco ce la farei…forse

Le è concesso.
Nella realtà dovessi mai fare una cosa del genere.
Ma anche lampade CampingGaz se è per questo,
pure meglio di un fuoco nei boschi ad Agosto🙄
Nel racconto si sorprenderà
di averne fatto a meno di una luce di conforto.
Sì, quando stanco dormirò con te, a domani😘

❤️


👸🏼
🥰🫣

È arrivato il momento del passaggio alla notte, il cielo ha perduto ogni tono di colore, la Luna deve ancora sorgere. Brillano solo le stelle più luminose. Intraviste tra lo scuro delle chiome degli alberi. Il bosco ti è amico, ora sta regalando pace, silenzio e serenità ai suoi abitanti.
Non senti altro dentro di te. Per una frazione di secondo il pensiero s’affaccia verso le inquietudini, una folata di vento scopre le chiome e mostra la Luna oltre la cima della montagna davanti.
E tutto sparisce portato via dalla bellezza che la Luna irradia.
È Luna piena.
Sai che i Lupi sono tuoi amici, il pensiero non è un turbamento.

Quelli, i quattro lupacchiotti del Sirente,
pro-bis-nipoti di quelli sentiti dal giovanissimo Lupetto,
saputo dell’avventura sono scesi al mare per il bagno di mezzanotte,
torneranno ben dopo l’alba di Alba Adriatica. 😂

Sei incantata.
Il cielo è di nuovo pieno di luce e colore, è un azzurro e blu molto speciale quello che si vede di notte in posti come quelli.
È un cielo che non patisce l’inquinamento luminoso di paesi e città, così diventa un cielo di grandissima e potente luminosità.
Il blu scurissimo lo vedi e ti incanti.
Le chiome degli alberi, il sottobosco non cedono alla luce della Luna, forse più avanti nella notte quando sarà alta nel cielo e irradia a pioggia con i suoi raggi anche le felci che delimitano la radura.
Il ruscello è tra quelle felci, poche rocce e tanto muschio indicano il punto esatto. È una piccola fontanella che sgorga dal terreno, probabile ritorno in superficie di qualche caverna d’acqua che si riempie con il disgelo delle nevi di alta quota. Zampilla con getto continuo.
Appena arrivata ti sei gettata a terra per dissetarti.

Gettata a terra, vuol dire che scrivendo ora
“vedo” te che ti sdrai per bere e riposare il fisico
per la lunga camminata.
Vabbe’ so’ sette chilometri dall’abbandono della civilissima Renault.
Non ti faccio camminare tanto, SA.
Mica sono un creativo cretino.
Ancora non hai ceduto alla fame, nello zaino il maggior peso è quello dei generi di conforto. Cioccolata, frutta secca, dolci ed una concessione al salato con una insalata di mango, primo sale, pomodori secchi, noci, un angolino di miele di castagno per insaporire il primo sale. Che mi piace ma me devono da spiegà che sapore CIA’. Ed il lavaggio piatti di rito suggerisce per lo spuntino delle tre, le quattro, o quando di pare, una varietà di carpacci di pesce, dal salmone, alla spigola, al tonno, lo spada, la ricciola.Preparati con una certa salsina di arancia, limone, olio
Tanto per bere c’è la fonte e c’è il ruscello…

Il bosco è ancora silenzioso, lontani grilli insistono e senti la diversa frequenza del loro canto, le pause, noti le distanze da te. Alcuni sembra stiano cantando nelle campagne lontane, vicini a qualche fattoria d’Abruzzo al piano. Lontani latrati, a tratti frenetici, d’avviso, ti ricordano che in giro in quelle campagne ora s’aggirano mamme volpi per tirar il collo a qualche sprovveduta gallina attardata sull’aia.
Sorridi.
E’ quello che serve.
Il tuo pensiero corre ai ricordi di bimba quando i suoni ora della memoria erano realtà di tutti i giorni.
Sorridi ancora.
Qualche grillo più vicino intona la serenata.
La sua musica ti rassicura.
Vuol dire che intorno a te ci sono solo i grilli canterini.
Le tue sentinelle chiassose si passano la musica ed il concerto ad un tratto è sovrastato dal richiamo del cuculo “cucù-cucù”.“cucù-cucù”.“cucù-cucù”.
Lontano come un’eco di indistinta provenienza, rimbalza tra i rami fino a te.
Lontano ma forte, uno o due strilli per accompagnare i grilli e dire “GRTM hai fatto bene, tutti noi del bosco ti siamo vicini, ti accompagniamo con i nostri suoni per tutta notte”.
La mente si riempie di gioia nel guardare la Luna ancora più alta nel cielo, è fortissima.
Sarà anche lo specchio dei raggi del Sole, quel vanitoso agostano ma la bellezza della Luna offusca la luce del Sole.
Te ne accorgi solo ora che per la prima volta la osservi nel silenzio del bosco.
Sei immobile, in estasi.
L’udito sente i fruscii degli insetti, saranno Coleotteri, Emitteri, Ditteri, Imenotteri, Lepidotteri, Ortotteri, Dicotteri o Dermatteri? Loro sono tutti abitanti del bosco ed ora vagano, quelli notturni, le api fan casino di giorno, tra le foglie secche per la ricerca di cibo.

…saranno Coleotteri, Emitteri (afidi e cocciniglie), Ditteri (mosche e zanzare), Imenotteri (api, vespe e formiche), Lepidotteri (farfalle diurne e notturne), Ortotteri (cavallette e grilli), Dicotteri (blatte e mantidi) o Dermatteri (forbicine)? | sì, però quando dicono eh ma che ci vuole a scrivere un “raccontino”… no TE 😘GRTM, non te, sia chiaro… 😂 Le cicale so’ rimaste tra gli olivi della masseria.

“hu-u-ou” “cu-u”.”hu-u-ou” “cu-u”.”hu-u-ou” “cu-u”
Ti sorprende, ti risveglia dalla contemplazione di quel che accanto a te è d’un colore scuro ed uniforme ma che senti vivo attraverso i suoni delicati che da sotto quelle foglie arrivano a te.
E’ occhi gialli, la civetta è passata per arrivare anche lei alla fonte e dissetarsi ma chiede il permesso prima di scendere tra i sassi ed i muschi ora circondati da una lieve nebbiolina di inversione termica.
Non è freddo, hai scelto bene ed il confort della temperatura del corpo allieta ancor di più l’avventura. Senti tutti i muscoli cedere stress e tensione.
Il petto si apre con il movimento di spalle, gli addominali prima si contraggono e poi si rilassano.
Un lampo di genio.
Nello zainetto all’ultimo momento hai messo due cose, un cuscinetto di quelli che si gonfiano ed un paio di teli termici, uno per isolarti dal terreno e l’altro se per caso con l’aurora dovesse entrare un po’ di vento da Nord… Campeggiatrice con esperienza.
Quella nebbiolina della fonte resterà un bellissimo spettacolo e non insidierà con le sue variazioni di temperatura il riposo.
È l’unica concessione tecnologica.
Niente musica, niente altro.
Un tuffo al cuore.
La meraviglia.
Lo stupore.
La sorpresa.
La maestosità.
Non hai sentito nulla, ma nulla davvero.
Il suo color bianco screziato sì è ad un tratto mostrato alla fonte.
Anche i Gufi Reali hanno sete durante i mesi dell’estate, SA.
Creatura rarissima da queste parti. ❤️
Gli occhi, i tuoi occhi ora sono abituati al buio e le cose intorno a te lasciano i toni cupi e vivono di colori inconsueti per chi vive solo di giorno.
Complice la Luna, i fiori e le piante della radura si accendono di colori, sì colori freddi, questa è la Notte.
Ti accorgi allora di quante farfalle ci sono svolazzanti… e lì, quasi in disparte si avvicinano le lucciole danzanti appena sopra gli steli dei fiori più alti…
❤️segue…


eh… seguo il tuo pensiero
eh… seguo il tuo pensiero
È l’1 di notte.
Non dormirò, devo staccare per rileggere tra un po’.
Altrimenti perdo il quadro d’insieme.


Dei boschi ed affini, lasciando da parte quelli sicuri di sotto casa.
Quasi quasi ti vedo capace di passare una notte intera da sola in un bosco.
Sì, penso di sì.
IO?
Quasi quasi… sì.
Appoggiato ad un albero ad ascoltare ogni fruscio.
Sì. Mi ci vedo.
È una bella idea, sceglierò un bosco.

Fa caldo, ora oltre trenta. Credo 38°.
Dagli di Polase.
Ma:

sì, sì,
bosco, fresco, silenzio, ombra, relax,
tutto bello, bellissimo.
Anche poetico… 🤭
Il Polase…


tosto da telefono ☎️ 😇☀️ ma se po’ fa, se po’ 🥷

Ma sì, anche d’inverno con il giusto equipaggiamento.
Stellar oppure KamiRitaSherpa Everest Outfit 🙄roba per gli Ottomila, mica per sficheggiare al bar, SA.

Forse verso le tre crollerò anche io. Adesso la curva sta mostrando la tendenza ad un equilibrio tra Terra, Luna e Sole. I miei pilastri dello scrivere e del fotografare, già chissà perché questa predilezione così sentita, così vissuta che alterna racconti tanto diversi tra loro, quasi fossero tre, quattro scrittori. Forse perché le partecipazioni intellettuali ed emotive percepiscono qualcosa di speciale in ogni istante della luce giornata. Ora in notte fonda le forze che interagiscono si muovono in modo più armonico e così le serrate programmazioni per gli allineamenti astronomici lasciano lo spazio a fotografie come quella del Sirente (davvero, sai è bellissimo quel monte ed i suoi boschi) o le immagini di certi volteggi aerei che penso siano stati di acrobazia pura. Leggerti, questa sera come le altre volte, agisce come un apporto di vitamine ed elementi benefici per l’organismo tanto quanto il Sole durante il giorno o la Luna, le stelle nella notte. Quindi:
così sia😂
scaverò nei tunnel più profondi e lontani dei ricordi, aprirò scaffali polverosi alla ricerca di altre note come quella del Sirente e dei suoi boschi silenziosi e ricchi di suoni.
Avresti coraggio di passare una notte intera dentro un bosco?
Da sola.
Avrò i miei sogni.❤️

S’è aperto intanto un cassettino.
Lessi da qualche parte in qualche lontana pagina di non ricordo cosa
che una delle iniziazioni degli indiani nativi d’America per accettare il passaggio da ragazzo ad uomo
di un futuro guerriero fosse quella di lasciarlo solo nel bosco.
Accompagnato dal padre che provvedeva a bendarlo e lasciarlo lì per una notte intera.
Solo e bendato.
Ed in quei boschi i puma c’erano, e ci sono, per davvero.
Mica come la notizia dell’altro giorno, il puma nelle campagne ascolane,
non so se sai è stata dichiarata fasulla come la moneta di un euro e mezzo,
quello delle commissioni bonifici veloci.


Camminato tanto. 🤭Ma pure 30/35 km giorno.
Da piccolo, SA.
Ci facevano trottare, altro che i ciucci, gli asini ed i somari.
Di allora.

Dove?
Dove ho camminato tanto?
Nella vita?
Ma ‘sti cazzi?
È normale.


Il bioritmo sta prendendo orari estivi, si sveglia più tardi del solito per regalarmi certi ricordi. Dovrò punirlo.


ho camminato con le mie e tutti si sono presi il diritto di giudicare,
è per questo che conosco cosa significhi camminare con le proprie,
è impresa ardua😘
>>>

Superga

😷


Come m’è venuto in mente il crollo 🤭della cupola di San Pietro per sottolineare la profondità del tuo sonno può avere una sola spiegazione: la “Sistina” 🙄non si tocca, per carità. Quindi qualcosa di senza tetto nella mia capoccia alberga. Forse perché stavo studiando le origini. La facevo più di altri secoli. Se non ricordo male (prendo gli appunti di frutta e verdura apposta) è stata costruita intorno al 1920 come ex-voto di un contadino che pare abbia avuto una visione in quei terreni.
Dai che ci sei arrivata. 😘

IL SILENZIO DEI PENSIERI
LA PERCEZIONE DI OGNI ENERGIA

Raccontare un pensiero su quel che appena visto è un’ardua impresa. Ti ho scritto per posta quella parola, bontà. Dell’augurio che possa averla sempre con sé superfluo è. Sai chi scrive, quale sia il suo orientamento al prossimo. Lì in quella foto vedo tante, ma tante, cose.
Ma nessuno sguardo al mio passato.

Il silenzio dei pensieri non vuol dire che ci sia assenza di pensiero, di pensieri. Il contrario.
La creatività è qualcosa di spontaneo, istintivo. Tra una forchetta da lavare, un coltello da asciugare può formarsi l’idea, anche solo una parola che racconta alla mia mente una storia. Scrivere, descrivere ogni dettaglio allora è questione di quindici minuti. Poi per sistemare le virgole ed arricchire con altre immagini che si concatenano… a volte non basta un giorno. Ed il postino o il pdp quando si manifestano? Nell’istante della massima concentrazione.


Da quando la mia masseria col giardino pieno di fiori ha un ospite speciale ho levato l’orologio.
Il lenzuolo appoggiato sui fianchi lascia scoperto un po’ di GRTM.
Il lenzuolo è immobile, quasi assenza di vibrazione.
Il respiro di GRTM nel sonno è impalpabile, chissà verso quali mondi sta viaggiando la sua mente, quella parte che dicono sia sempre attiva. Verso quei sogni
che solo io so fare” “come solo io so sognare
Non so che ore sono, uno sguardo fuori della finestra ai colori della notte mi fa pensare che forse le quattro del mattino.
Sono ore, ore ed ore, che parlo, voce bassa, un sussurro per addormentare GRTM e poi accompagnarla per tutta la notte. Dal 1955 forse sono agli inizi Anni ’60. ☺️
Custoditi dagli ulivi argentati che ora con i refoli dell’aurora muovono le foglie per annunciare il canto delle cicale che tra un po’ si sveglieranno.

“E mo? Che Je-preparo-De-Colazione?” ❤️


L’energia dell’aggrovigliamento GRTM. L’immagine letta è una poesia di parole ed aggroviglianti momenti. L’immagine ora è nei suoni. Non penso neanche alle parole. Penso alla masseria. In un angolo incantato di quella regione. In punto dove è facile arrivare ai monti, da quelle parti ci sono alberi che andrebbero visti nella vita almeno una volta. Pare ci sia un Pino Loricato di mille anni? Avevo documenti perché è una delle mie mete. Un punto dove si arriva al mare del golfo con la stessa facilità dei monti.
Un posto fuori della calca e del casino agostano.
I suoni. Le finestre aperte. La luce della vecchia lampadina ad incandescenza nel patio. I gechi sui muri, le farfalline della notte che svolazzano felici. La lavanda in profusione, ovunque. Il momento è quello del passaggio dal caldo rovente alle prime sfumature di indaco e delle prime stelle che si mostrano.
I suoni, le cicale lasciano il palcoscenico idilliaco ai grilli. I grilli canterini di infantile memoria.
Il silenzio spezzato da questi suoni e da qualche refolo di vento che s’intrufola in casa dopo aver accarezzato l’argento degli ulivi. Adoro quella pianta.
Silenzio.
A voce bassa, nel patio in contemplazione del paesaggio.
A voce bassissima per non turbare il tuo sogno, inizio a raccontare.
❤️
Anno Domini 1955 🤪 Avoja a parlà. E chi se ferma più 🙄

e se poi la temperatura ad un tratto sale, a soffitto in camera c’è un grande ventilatore che in silenzio accompagna… altri momenti di suoni, di parole.


Attendibilità dei mezzi di comunicazione:
a Roma 68 gradi. Roba da pazzi,
neanche sotto il casco in PARRUCCHIERIA. Mi piace ‘sta parola.

fa’ il paio con la notiziona di X, pare siate diventati spacciatori alla coop:
ciliegie a 13 al kg,
siete accusati di venderle “corrette” come le Marlboro del mio amico 🤩
Ma è giusto, so’ ciliegie MarchiSciane, mica bazzecole

Notevoli gorgoglii, pare di essere a Pozzuoli, suggeriscono almeno un tramezzino.
Oppure con il termometro oltre i trenta niente uscita ed autarchia,
così uso quanto sale mi pare e piace. 🤪
Mi si addice.
Il sale si accompagna su tutto, le cose insipide non mi piacciono per niente.

e infierisce sta KuoKa, infierisce, SA.
viene dispensato con MarchiSciana
prudenza ed avvedutezza, accortezza e cautela, concentrazione e cura
il tantalico supplizio: SA 🤭


La Sacerdotessa di Apollo 🤪

neanche legato e tirato da due cavalli lanciati in direzioni opposte 😱

Sta a penZa’ al lavoro,
non scuocere la pasta direi 😘

Ora è in sottofondo la musica di quella Anna Lapwood.
Mi sembra di volare scrivendo del lavoro.
C’è una certa euforia diffusa ma ha i suoi tempi sui quali ho zero influenza.
Così posso scrivere di ogni dettaglio tra appunti e storie dei racconti
ma essere anche a latenza zero nelle corrispondenze.
Ho occhi ed anima di bambino che riesco a mettere in ogni cosa che faccio così la musica della Lapwood esalta ogni emozione, ogni sensazione. Poi mi capita di parlare con l’Altissimo con conversazioni impensabili per uno che ha battuto i peggiori porti del mondo ed ha imparato la lingua, la grammatica, la sintassi e la lessicologia, dei portuali.

Ora sono in camera caritatis da portuale del Mar Cinese Orientale con l’Onnipotente.
Ci mancava il piatto di pasta, ci mancava. Ma che spezie hai messo, CA.SPITA,
che qui me pare d’Avé ‘Ngerito mezzo chilo di marujana fresca

All’aperto ti ho scattato due o tre ritratti, di quelli non Nikon, fatti con le mie macchine fotografiche della mente che hanno colto attimi di espressioni del tuo viso che vorrei fossero sempre dipinte su te ❤️GRTM incorniciate dalla parrucchieria che ti piace di più. 😘

quei momenti di silenzio, pace, serenità li meriti tutti GRTM, tutti😘
A cosa stai pensando chiede sempre Facebook, sapessi rispondo sempre io.
Non è un’esca, non è un amo sul quale ricamare pensieri.


Lo scrivo? Sì.
E’ VIVERE PER CERCARE DI RENDERE SEMPRE FELICE UNA PERSONA.
❤️
🤷‍♂️ e so’ così io, SA.
Sempre stato così, GRTM.
Sempre.


amico immaginario, giocava allegramente
cuore vecchio ed avvizzito \ disprezzo e fastidio

la gioia innocente
la durezza della vita


La provocazione del Bruni mattutino alla fine ha avuto la meglio sulla concentrazione per la consegna a breve del programma dettagliato di NightNuance di Ottobre per i primi post di promozione della agenzia, ormai sono alle posizioni delle virgole. È tutto fatto.
Così me ne son fregato per un attimo ed ho affrontato nubi e temperature fastidiose ancor più del solito per il livello di umidità. Altro che Ponentino Romano di robe antiche.
Mi piace questa definizione a prescindere dalla poetessa avente la proprietà del diritto d’autore.
Aveva ancora temperatura alta? Spero di no.
CONTENTO DELLO STRAPPO ALLA REGOLA PERCHÈ DALLO STRAPPO SON “SPUNTATE” QUESTE PAROLE | – Quando entro in un luogo pubblico come il bar di riferimento, lo faccio come se fosse vuoto. Quello che percepisco senza nemmeno guardare è la mancanza di un sorriso sul volto delle persone, uomini e donne, maschi e femmine, giovani, mezzi giovani e mezzi vecchi, vecchi e persone anziane. Vecchi è dispregiativo. Alcune presenze lo meritano soprattutto quando in forza di una loro PRESUNTA maggior età rispetto allo scrittore, si sentono invasati del diritto divino di passar avanti come se nulla esistesse intorno loro. Lascio fare, ognuno si presenta per quel che è, mi dispiace per loro – tutto sommato – perché penso a quanto stian male con se stessi ed il prossimo. Paziente attesa in cassa, è passato un plotone di riservisti, alla fine 1.10 euri e passo al banco. Quattro battute con Simone e Stefano per il caffè che neanche chiedo perché è in macchina appena entro. Dalle quattro battute nasce il motivo di cui alle righe. Simone, sembra un Poldo, quello dei cartoni animati, fatto realtà. Statura di stazza larghetta e tendente al basso, viso tondo, capelli taglio militare, un accenno di barbetta. Occhi vispi. E’ da poco a servizio. Simone dice:
tu sei l’unico cliente che quando entra qua dentro ha sempre il sorriso“.
A posto.
Il caffè, lunghissimo, lo bevo senza zucchero.
Non serve.
Ovunque io abbia portato la mia presenza ho sempre cercato di portare sorriso. Le mie foto, non è frase mia, sono pezzi della mia anima. Così quando compaio da qualsiasi parte sia vorrei che sia la presenza sorridente, magari di cazzeggio, l’aspetto di cui aver buona idea, non la presenza fisica di un Uomo.
Ovunque io abbia portato la mia presenza, ovunque io abbia volto la mente, dalla tazzina col caffè fumante, ai dolci, ai tramezzini, ai croissant, alle pastarelle con panna e zabaione, ho sempre la stessa visione. Immutabile. Della giornata mi piacciono tutte fasi ma l’alba è sempre l’ora preferita.
Motivo del pistolotto riflessivo, non certo quello di mettermi una croce al merito sul petto.
Il semplice desiderio che, cascando da questi parti e leggendo, sia passato il messaggio che
ce la posso fare…”
Anche GRTM è portatrice di sorriso.
Assunto, il pistolotto, al quale s’arriva per farlo divenire cardine del ragionamento perché c’è forza di mantenere un sorriso anche nei giorni con le nuvole e se c’è forza del sorriso vuol dire che c’è percezione della capacità di chi la quotidiana forza la cerca, la trova e ne fa tesoro.

Consapevole della mancata risoluzione della formula “ma a me chi ci pensa…”

Poi mi chiedo se queste riflessioni siano uno spunto di ricarica, un po’ come la batteria della Solterra.
Lo so bene che hai 1000 pensieri, penso di essere stato capace di percepirne intensità, ansia e preoccupazioni. Proprio per questo sono riflessivo per ogni riga che leggi. Non è uno sforzo scrivere qui, anzi. Sono abituato a questo modo di scrivere, nasce da lontano anche da incarichi professionali quando tutto sommato un errore poteva starci ed esser passato.
Qui no. Qui una parola sbagliata non deve esserci, un pensiero fuori luogo non esiste.
L’attenzione per te, per i tuoi stati d’animo è quella che metto sempre quando le parole sono rivolte ad una Persona. Con un po’ di qualcosa in più, lo ammetto. Vorrei poter sapere GRTM in uno stato di pace.
Infine come ultima riga (…🤭): qualunque ambiente, bar, super, negozi…
sempre e solo Lu che entra, altezzoso e sfacciato ma sempre e solo Lu.
Mai uno sguardo basso per sfuggire, mai uno sguardo altrove.
Fiero di sapere della mia scelta.
Al massimo LMPR per augusta ed imperiale nomina.
Neanche Luca anche se nome apprezzato.
Ma sempre con lo stesso atteggiamento, sempre con la stessa visione intima.
So’ così.
Tremo all’idea di poterti involontariamente ferire anche per una sola virgola fuori posto. Una parola, un tema, la possibilità di una interpretazione diversa da quella voluta. Così leggo e rileggo.
Non dimentico quel che i miei monitor han mostrato in queste ed altre pagine.
Frasi costruite con parole che raccontano di desideri, di paure, di riservatezza, di silenzi nella ricerca di un po’ di pace.


Ti scrive chi quella pace sa quale valore abbia. 😘


uello che ha inventato le emoticon è riuscito a dare il simbolo di uno stato d’animo complesso. Forse gli Egizi con il loro modo di scrivere, i geroglifici, possono esser stati gli ispiratori? I Sumeri? Gli Assiri? Babilonia?
I primi pittogrammi cinesi? Boh, che so, forse questa notte mi documenterò. E’ curiosità, è ancora voglia di sapere, di conoscere, di imparare. Di studiare.
Perché questa intro?
Perché vedere quelle emoticon che son passate, quelle lacrime, mi stringe il cuore.
ce la posso fare ma devo dormire sennò sbrocco“.
Il mio “sennò sbrocco” non era manco concesso: ho stretto i denti, ho serrato ogni muscolo del corpo, ho contenuto il disappunto. E sono andato avanti. “Ce la faccio”.
E’ questa tua capacità che è esemplare GRTM. Tipica di certe Donne italiane?
Come te l’altro giorno mi scrivesti di aver esplorato il tuo passato alla ricerca di un momento gentile vissuto con tua mamma, anche io sono anni che rivedo i film della mia vita alla ricerca dei miei pregi e dei miei difetti, dei miei errori. Sai bene cosa ho vissuto, lasciami il diritto pertanto di pensare il mio solito pensiero per te GRTM. Non lo scrivo sennò me sbrocchi. Però c’è. Anche senza emoticon conclusiva.
O un cuneiforme sumero del IV millennio a.C. Sto studiando in un’altra finestra, studio e scrivo. Ho i capelli appena appena più lunghi del solito, tipo mezzo millimetro in più ma si vede che l’effetto radiatore funziona, s’abbassa la temperatura della calotta sferica, e le idee fioriscono.

Come al bar: “IL SOLITO” 😂 io je menerei.

Ora scopro che esistono le Kaomoji:
^-^ sorriso
(≧∇≦)/ o (ノ^o^)ノ riso – va a capì se è il riso di risaia oppure un riso di risata
(;_;) o (T_T) pianto, s’addice ma famo prima con la emoticon standard, forse la T_T è più veloce
(._.) questa è quella che mi piace D+ INCHINO. Perché in questo momento che scrivo quello è lo stato d’animo. Un inchino “puro”, di riconoscenza della superiorità di certe Donne.
E qui si torna alla mail dei felini femmina…
Quel c🙄🤭🤪😇e di Zeus s’è fratturato e lei no.

dei gatti lasciam perdere, dei pellegrinaggi auspicati non mi azzardo neanche a far battuta. Le impostazioni di pensiero sono opposte. Rispetto i luoghi sacri però non mi affido. Credo il luogo più importante dove invocare qualcosa non sia di terrena costruzione. Davvero capisco il carico che devi sopportare ora, altro che mrs Doubtfire. Mancano le parole, sento tutto il peso che implacabile sovrasta. Dalla criticità delle situazioni fisiche delle “degenti” e contingenti alla spesa, alle lavatrici per l’implacabile bucato. 😓 Sento tutta la tua fatica. 😘


❤️niente da fa’,
devo riconoscere la superiorità di genere ❤️ e la conseguente inferiorità di genere. 🙄
Vista la foto all’invio, abbagliato dal fulvo (Zeus Cat, presumo) e con la memoria oscurata dal nero di Mechanicus Cat non mi sono accorto della macchia bianca, la balzana, sul mantello di, presumo, Era. Perché CatCar (per via breve, m’impiccio con le H) non mi pare abbia impurità di mantello.
Vista solo adesso. Inoltre mi pare di poter desumere che la colonia estiva di felina vacanza abbia addirittura l’uso di immensi spazi.
Montanari e marinai se si incrociano, io credo, i botti avranno eco anche in Val But.
Lo sguardo di Era me-pare-disorientato-però. Stralunato. Perso nel vuoto.

PER FARLA BREVE HO IMPIEGATO UN CASINO DI TEMPO PER CAPIRE CHE SI TRATTAVA DI ERA E QUINDI NESSUNA SANTA ALLEANZA TRA IL DIO DEI FULMINI ED IL RESUSCITATO, (sì è improprio, lo so) DAGLI INGRANAGGI DI UNA RENAULT.

niente da fa’,
ripensavo tra una foto ed un racconto, a quel povero micio, Zeus, in che “MANI” sia finito.
Era, da come interpreto la corrispondenza mattutina, doveva già di suo averlo catechizzato.
Poi, ora, anche la principessa russa.
Mi auguro, povero Zeus, abbia avuto la solidarietà del Trovatello CatMechanicus 🙄 ed abbiano fraternizzato subito. Forse costituendo una Santa Alleanza in difesa del genere. Potrebbe, la Santa Alleanza, aiutarlo a smuoversi un po’ perché, se non ho capito male e Zeus è quello immortalato dal clic serale, dalla posa dello scatto mi sa che certe definizioni… lo vedo un po’ tranquillo e poco teppista.
Posa per come forse anche Goya l’avrebbe ritratto ma dalla quale, poi, si capisce il tono della riaffermata superiorità della razza felina al femminile.
Con altezzoso sprezzo coinvolgente l’ “urbi-et-orbi” delle feline razze.
L’unica cosa che gioca a suo vantaggio, si vede che aveva intuito il quadro di destinazione ed ha un carattere ben celato che gli è proprio, è stato il tentativo di rivolta,
però subito sedato,
alla Onnipotentissima e Suprema MarchiSciana Entità.

Letture della serie
“i racconti dalla Torre Eiffel”,
prossima alle diplomatiche cucine.
Parigi.

niente da fa’,
le feline ne sanno sempre una di più, corone e troni pare proprio siano meritati

Violino mattutino?
Macché, constatazioni e gentili inchini di riverenza.
Così sia inteso, il paragrafo,
come il quotidiano spontaneo pensiero per ciò che si comprende ed ammira.
Vista la complessità della situazione poi… 😱
🥰


“X” = Di puma, traslochi, rabbia e felini affetti…
eccetera eccetera…
Reperti dal Cenozoico ed ere successive.

😱 Essì, questa emoticon sta azzeccata seppur pubblicata prima di sapere gli aggiornamenti di quello è un bollettino, direi impegnativo. A parte la storia puma, pantere, cannabis (ammazza, il livello di protezione, terapista/cannabis, e della intera comunità del paese natìo è sempre a DEFCON5, che sarebbe la massima allerta nucleare) c’è una cosa che non sono riuscito a mettere a fuoco. Il felino trasloco e la rabbia. Sì, con un minimo di sforzo potrei anche arrivarci però “non capisco”. Vero è che con i domestici personali principini c’è una conflittualità affettiva degna di nota però questa è poi superata dall’amor-felino di cui c’è diffusa traccia. Il trasloco immagino sia stato caratterizzato da frasi del tipo a scarico del pianale di un TIR sotto la pioggia di novembre…

Aggettivo dispregiativo, uno o più all’occorrenza 😂 / nome tipologia animale / nome tipologia identificazione appartenenza esemplare *****O oppure *****A / nome PROPRIO assegnato al principe dei cui alla successiva frase magnificante l’Altissimo ed Onnipotente… dopo sto pistolotto con l’acceleratore a tavoletta…

ADESSO VI SISTEMO IO SA! SE A “DESTINAZIONE” NON RIGATE DRITTO COME COMANDO IO VI PRENDO A ****DATE NEL ***LO E VI SBATTO SUBITO IN MEZZO ALLA STRADA! E NON MI PISCIATE SUL LETTO XCHE’ LE LAVATRICI COSTANO DI FATICA… E… 🙄 IN MODO SPECIALE DI EURI!

AVETE CAPITO?
CON A SEGUIRE COLORITI, FOLKLORISTICI, LOCALI, SNOCCIOLAMENTI DI MISTERI GAUDIOSI E PERLE DEL ROSARIO.

La pernacchia dei felini sul sedile posteriore giunse roboante fino al Mar Tirreno. Ed è uno dei motivi per cui s’aggirano in quelle campagne puma e pantere ancora fuggenti impaurite dal passaggio de…

Quest’oca che scrivo. 😂

L’incontro notturno?
Pensa che titoli: fotografo in giro nella notte sbranato dal puma.
Finisco in prima pagina.
Azz che figo,
le quotazioni delle mie foto vanno alle stelle.
Venale, 🤭 lo so SA che hai pensato da MarchiSciana
alla lettura della auspicabile sopravvalutazione. 🤩
Chi incasserebbe è già disposto.
Da-Mo’…

Nota: della pernacchia e dei felini affetti.
Le è stata concessa, la pernacchia di saluto, perché le sono affettivamente legati,
di norma il felino, sa meglio di me:
neanche si gira dall’altra parte, inesistente l’umano.
Indifferenza.
Ferocia in purezza.

🤭 GATTO ARAGOSTA, RARA SPECIE DEGLI OCCIDENTALI PENINSULARI VERSANTI


“A me chi ci pensa?” Penserai, così come io ho lo stesso pensiero per te,
nel senso che “ma a GRTM… forse dovrei farle trovare qui qualcosa che potesse alleggerire la tensione“. Ho traccia del tuo carattere e sai posso aver chiaro qualsiasi scenario. Posso comprendere i nervi a fior di pelle per le attività di logistica e per le dinamiche caratteriali. Qualcosa mi dice che il livello di nervoso sia notevolmente alto e che qui potrebbe capitare una cosa inopportuna. E’ rispetto. Detto e riaffermato.
Rispetto per GRTM seppure il desiderio di darle spunti di alleggerimento c’è. Ci sia…

I know the scenario, dynamic and characterful, I could.
I think of you😘❤️ overall!


MI PIACE QUESTA PAROLA. C’È TUTTO.


IL PROFILO È BASSO
COME GIUSTO SIA
IN QUESTO MOMENTO DI PREOCCUPAZIONE ED ANSIA,
MAI POTREI ESSER FUORI LE RIGHE.

LE IMMAGINI DIRANNO QUALCOSA A GRTM, SPERO.
IN QUESTE 2 PAGINE SONO SCRITTE TANTE COSE,
TANTE E LE RICORDO TUTTE
E COSÌ COME LE RICORDO
LE RIAFFERMO SEMPRE,

TUTTE.
😘❤️

E’ TANTO CHE USO QUELLA PAROLA, ENERGIA, E MI CHIEDO SEMPRE SE NE FACCIA UN ABUSO PER QUANTE VOLTE L’HO SCRITTA. POI “DENTRO” SENTO QUALCOSA CHE MI DICE “SCRIVILA ANCORA”.
ED ALLORA SENTO IL CORPO ILLUMINARSI DI TANTI COLORI, I TUOI GRTM. FORTI. LUMINOSI.
UN INTERO ARCOBALENO CHE DESCRIVE OGNI TUA SFUMATURA.


Ogni tanto mi passa un pensiero per la testa e ripasso in questa pagina per una riga che possa dire a GRTM che per queste avversità da affrontare lei ha il coraggio e la forza, lo spirito, per superarle 😘❤️
vivo questa vicenda “stunt-man” conoscendo ogni dettaglio di situazione perché vissuto tante volte ed in situazioni lontane e diversissime tra loro, sia per le vicende mediche che per tutto ciò che sta nel parallelo del quotidiano. Conosco bene anche quel che serve per andare avanti, da solo, con le spalle cariche di ogni peso. E’ per questo che il mio pensiero si arricchisce sempre di più di quella parola che sembrerebbe abusata per quante volte l’ho scritta ma che non sarà – invece – mai abbastanza scritta.
Ammirazione.
AvoJa nel dire “ma non è una cosa che faccio solo io…” ecc ecc.
Io penso diverso, vedo ed ammiro.
Che scritta così pare la pubblicità di un appretto per stirare. 🤪

(3nd) – non ha importanza quanto scura sia la scogliera,
quello che la circonda è ciò che conta 😘❤️

Ogni tanto mi passa un pensiero per la testa e ripasso in questa pagina per una riga che possa dire a GRTM che per queste avversità da affrontare lei ha il coraggio e la forza, lo spirito, per superarle 😘❤️
vivo questa vicenda “stunt-man” conoscendo ogni dettaglio di situazione perché vissuto tante volte ed in situazioni lontane e diversissime tra loro, sia per le vicende mediche che per tutto ciò che sta nel parallelo del quotidiano. Conosco bene anche quel che serve per andare avanti, da solo, con le spalle cariche di ogni peso. E’ per questo che il mio pensiero si arricchisce sempre di più di quella parola che sembrerebbe abusata per quante volte l’ho scritta ma che non sarà – invece – mai abbastanza scritta.
Ammirazione.
AvoJa nel dire “ma non è una cosa che faccio solo io…” ecc ecc.
Io penso diverso, vedo ed ammiro.
Che scritta così pare la pubblicità di un appretto per stirare. 🤪

(3nd issue) – non ha importanza
quanto scura sia la scogliera,
quello che la circonda
è ciò che conta 😘❤️

non c’è bisogno di scrivere altro a quanto già scritto qui e di la’,
mi conosci bene.
Sai che sarei pronto a fare Mrs Doubtfire 🤪 per alleggerire te
e lasciarti libera di avere tutto il riposo ed un po’ di serenità che te meriti.

sì, riesci sempre te.

Mi spiace per Lei, mi spiace per te che vorresti e meriti un po’ di pace.
So cosa si provi in queste dinamiche
e immagino cosa provi tu.
(“Già ma a me chi ci pensa”)
Vorrei, ecco cosa vorrei,
tu potessi stare sempre bene GRTM.



e lo scrivo anche qua…

così come ogni tanto, GRTM, fa bene ribadire che qua passano pensieri, emozioni che toccano nel profondo l’Anima, la Mente ed il Cuore di chi scrive x la costa dove ogni giorno il Sole sorge e che descrivono una storia d’Amore unica e vissuta con una intensità senza eguali❤️

Onde evitar stranimenti proprio nell’attimo di pausa del pranzo (mezz’ora, manco li cani) con una mail seppur di apprezzamento per quel che sei, be’ lo scrivo qua. Non aggiungo altro, senno’ ti stranisci, sarai stanca. Bacio. Vorrei che lo sapessi una volta di più. Male non fa saperlo, credo.

1 riga valga una 1 emoticon x 📩 si scrive anche ma sempre col profilo sottoZero.


voglio sperare che questa notte il sonno sia davvero di gran riposo,
così mi limito ad un accenno d’idea, quella dopo la foto.

“Una purga!
Ma allora sei cattivo, ma cattivo cattivo per davvero!
Non ci posso credere!
Voglio mamma!”

Ammutolita.

Silenzio.

Sbotta dalle risate.

“Ma quanto sei antipatico te, neanche i miei peggiori della scuola!”

“Adesso vai in punizione te, allora!”
“Dimmi SUBITO cos’è quella roba la sotto, che mi sa che ho capito, mica so’ scema. IO!”

So MarchiSciana! Che te credi te!



😘SEQUEL APPUNTO😘…

2015 anno domini…

Perentorio, imperiale. Stizzito. Autoritario e carismatico. Una che già sa di poter comandare.

“FACCIAMO COSÌ, IO TI LASCIO IN GIRO DEI PICCOLI INDIZI COSÌ TU CHE SEI SVEJA CI ARRIVI DA SOLA E PUOI LEVARE IL MANTO BIANCO A QUELLA COSA”

Viso di smorfietta che je tocca da fatica’ per fare qualcosa quando vorrebbe tutto e subito altrimenti non è vacanza. Ma se non si gioca in vacanza che vacanza sarebbe?

Come al “Gallura”
son celebrate le cozze con lo yogurt

perché non provare le melanzane con lo yogurt?


“BESPOKE-SUMMER-TATO-AD-PERSONAM”,
scrive.


Non è un tipo che lascia vincere facile, parafrasando.
La sfida è persa non per incapacità, neanche per inferiorità.
La sfida sarebbe stata vinta da chi non fosse caduto in piscina.
Ha ceduto al richiamo del tuffo.
Vero che in acqua c’erano giochi e papere, vere, starnazzanti per gli schizzi di pomodoro e per il caldo, messe lì affinché ad tratto, quando avesse voluto, lei avesse deciso per il tuffo.
Tuffetto ristoratore per lanciare la penalità al perdente, ignara, del tantalico supplizio che l’attende. Ride con le papere intorno, i paperotti sono fiduciosi e si lasciano toccare dalla Pupa che con amore e cura infinita le accarezza.
Gli occhi le brillano di gioia GRTM.
E’ contenta.



La spiaggia di Ogliastro davanti a Punta Licosa era rovente di Sole.
A quei tempi l’ombrellone te lo portavi da casa e con le sporte di paglia.
Le buste del super dovevano essere inventate perché non esistevano ancora i supermercati.
I granelli di sabbia che scivolano tra le giovani dita con le unghie smozzicate e lo sguardo perplesso dell’osservatore che conta i granelli neri sognando ad un tratto vanno in ombra.
Un’ombra che spara il risalto del blu tra la spiaggia ed il piccolo isolotto allora proprietà della famiglia De Agostini. Sì, quelli degli atlanti. Proprietari di un due alberi dal nome magnifico Noa Noa III.
All’ancora nel porto di San Marco di Castellabate.
L’unica volta che lo scrivente vide uno squalo, vero, forse un Mako,

non era una Verdesca, il muso troppo piatto per esserlo.
La Verdesca è elegante, questo aveva il muso più largo ma non cattivo come quello di un Mako,
che allora forse neanche era in Mediterraneo.
Era buttato lì, sul molo dai pescatori.
Ricordo il color marrone del dorso, ormai sciupato dall’abbandono.
Lo toccai, sentii la rugosità delle squame con gli uncini.
Una mano delicata poggia un paguro sulla sabbia.
Elena, madre di Laura, lo aveva trovato tra gli scogli

mentre cercava le patelle che adorava mangiare crude con un pizzico di sale e limone.
Lei era di Taranto, abituata.
Forse ricordo la battuta: “non lo mangi?”
“NONNA! Che schifo!”
Rideva.
Nella sua austerità forse ho il ricordo che sapeva farlo.


È DNA.

“ONEOFF-SUMMER-TATO-AD-PERSONAM” – Tempi d’estate

Gli occhi azzurri mi fissano increduli.
Un po’ per il racconto, un po’ perché con rapidi, svegli movimenti degli occhi un po’ strizzati per la tanta luce riflessa dal tavolo di giardino bianchissimo, non crede davvero ai suoi occhi.

“Ooooooh!!! Ma che è sta schifezza? Ma che scherziiiiii, daiiii, non mi piace, non lo voglio”
“Io sta roba qua mica la mangio”
“Ma non lo senti come puzza di medicina”
E ridacchia, furbina.
“Glielo dico a mia madre, sai, che mi fai mangiare ste schifezze che ti inventi te. Mi aveva detto m’avresti trattata come una principessina… Non lo voglio nemmeno assaggiare. Uffa, voglio un’altra punizione per il tuffo in piscina, ‘sta roba qua non ci penso proprio.”


E “butta” l’occhio dietro le mie spalle dove un grande telo bianco ricopre qualcosa dalle forme un po’ familiari.


La vedo molto interessata.


”Dai! Non mi piace, buttalo via! Viaaaaaaaaa, uffa. E poi lo sai pure, mia mamma te l’ha detto, sono sicura. Non lo voglio. Guarda che ti pianto un piagnisteo di quelli che mia mamma mi accontenta subito, so capace”

“fidati Marti, è buonissimo come l’ho preparato, non è la solita cosa che fanno gli italiani”

“None!”
“Non lo voglio neanche assaggiare”
“Mi lascia la bocca con un saporaccio, tutta allappata”.


Le braccia sono conserte.
Poi si avvicina al “problema” e lo guarda con sospetto.
Sta facendo una analisi logica e strutturale.

Sento il tamburellare dei piedi sotto il tavolo, l’impuntatura è forte, mette il broncio mentre si allontana dal tavolo, mollando i gomiti appoggiati per buttarsi a corpo morto sulla sedia.
Un colpo all’indietro che fa scattare l’elastico del “BESPOKE-SUMMER-TATO-AD-PERSONAM” terrorizzato che possa cadere.


“Non lo voglio, sei cattivo. Sono qua per giocare e fare quello che mi pare.”
“Li sotto che c’è?”
“Perché non me lo dici? E’ per me?”
“Che mi dai se provo a sentire che sapore ha con il dito”

“Parliamone, è una scala o di premi o penitenze”.
“Al massimo posso mettere il dito dove c’è il sale e sentire sulla punta della lingua che sapore ha ma non lo mangio”

La curiosità sta avendo il sopravvento ma sarà una lunga, dura, lotta.

Sa di essere sempre in vantaggio, è ospite delicata e temuta.

Sento un rumore alle spalle, devo voltarmi.

Con la coda dell’occhio non la perdo di vista.

Mango Sal-y-Limon.


La mano, lesta come quella di una furfante, l’ha spalmata sul mango spaccato ed aperto sul tavolo condito con sale e limone.

Dal musetto che vedo quando la fisso dopo la lestofantata mi sa che cede pur di far scoprire l’oggetto celato dal telo bianco.

“Marti. Che hai combinato?”


“Niente”
Ma la faccia è una sagoma. L’angioletto con le mani congiunte e dietro il sorriso di chi sa che ha vinto.


Gli occhi sono socchiusi, il sorrisetto furbetto non riesce a nasconderlo e sa di avermi in pugno.
E continua a leccarsi sfacciata il sapore della vittoria, la mano impiastricciata di mango, sale e limone.
Preoccupatissimo…


“MARTI! cosa stai facendo!
Guarda che il mango era condito con una purga!”
😘


L’assortimento di prelibatezze salate le fan brillare gli occhi.
Davvero incredula per l’assortimento.

Qui, soprattutto in questo bar, certe oculatezze prodotti tipici di alcune regioni italiane non esistono. Così è fatto salvo l’onore adriatico. Perché non dissipo il dubbio, scegliendo un mare, Adriatico o Mar Ligure.
Sulle coste tirreniche i paradigmi sono ben altri, soprattutto se praticati con la l’anima della generosità del Sud ma delle giuste coste.


E’ andata in confusione e non sa come cominciare.
Sembra la figura di un cartone animato, quelle che slurpano con gli occhi e le smorfie del viso.
Sarà anche che a quell’ora lì c’è davvero tanta confusione e nella bailamme tra alimentare e gente di tutti i colori e fogge è disorientata. Poverina. Ma c’è l’attento suggeritore. Attento per la tutela della salute, siaMAI, attento per il prezioso tesoro che vuole proteggere.


“Marti, tuffati. Non pensare a limiti. Ora ti puoi sfogare e mangiare quel che più ti piace. Senza controlli e prediche, questo sì, questo no. Marti non ti fa bene, Marti ci sono gli zuccheri, poi il dentista dici che ti fa male, poi l’apparecchio, Marti TROPPO SALE!”.



“Marti avrai tempo per bruciare tutto quel che ti mangi. Garantito”.


Lei dentro il bar (si taccia sul nome, riservatezza di fonte) è già prima donna.
Tutti la guardano, chi per la figura, chi per l’appetito camionale che mostra.
Uno stile ciomp-ciomp di disnejana figura.
Dai formaggini (non è un pezzo di cacio) ai croissant, passando, per un assaggino, tanto così per apprezzare, un mozzichetto e basta, stile sciupìo, alle tartine con maionese, frutti di mare, gamberetti, aragostina, sott’oli… tanto son quasi le dieci.
Dalle cucine escono le prime portate per il brunch.
L’occhio vispo ha un guizzo verso i fritti ancora roventi.


“No, no. Marti, sta roba no”.
“E dai tanto non lo sa nessuno, lo sai solo te, da che parte stai? Uno solo, dai x favore!”
“Appunto, io non sono complice de sto pozzo senza fondo che sei Marti”.
“Facciamo così. Mentre tu vai a pagare ne rubo uno”

Dovrà verificarsi la condizione tradizionale,
computer portatile, notte fonda. Ora è basso profilo.

Buonanotte GRTM, chissà… nel dubbio: 😱

La notte. Eh la notte. La notte vivo nella camera magmatica di un vulcano, temperature altissime, colate di materiale piroplastico, bombe, lapilli incandescenti, pietre, un parossismo stromboliano che erutta materiale fino in cielo. Ogni pietra una parola. Sono le parole dei miei pensieri che ricadendo in mare, mi piace Stromboli per la sua forma perfetta, formano paragrafi, costruiscono racconti, creano dialoghi. Poi smonto tutto, come il rimbalzo di una pietra lavica, e ricomincio, ricostruisco la frase, aggiusto le virgole. Che croce le virgole. Scrivo come se dovessi narrare davanti ad un microfono. E poi rileggo. Non mi piace. Daccapo. E son le due, le tre. Le quattro. Poi mi rompo il cazzo. Mangio, salutare, e assumo caffeina, quantità inenarrabili. E rileggo. Poi pubblico. Dove non è dato sapersi. Poi ci ripenso e levo il pubblicato, intanto il vulcano incessante vomita zampilli roventi al mare. Poi… ma forse ‘sti dialoghi… ma che ne so. E’ più facile scrivere di “Lui”, del Lupo di Russia,
Yago Volkov, nome breve di Lukyan Romanovič Volkov.


E’ il teletrasporto che materializza la figura minuta, un’acciughetta,
frastornata dal lungo viaggio da una costa all’altra. 
Gli occhi azzurri son stropicciati a piene mani e l’incredulità è dipinta sul viso
mentre scuotendo la testa rimette a posto i capelli sfrittellati dal casco di Space-X.

Moderna tecnica di trasmissione degli umani il teletrasporto ha un enorme difetto.

Per coprire la breve distanza tra i due mari, seppur in uno dei punti di maggior distacco, conduce il viaggiatore prima negli spazi interstellari oltre la Fascia della Nube di Oort, così dà un’occhiata alla culla delle comete, e poi lo – o la – trasferisce sulla Terra.

L’Acciuga, non solo ha ricevuto un piccolo anticipo del regalo d’arrivo – parte integrante del soggiorno “ONEOFF-SUMMER-TATO-AD-PERSONAM” ma avrà le cognizioni di poter valutare, dopo aver visto l’immenso, per apprezzare (magari, forse) quel che il soggiorno potrà farle vivere. Se la prenotazione di partenza aveva luogo in noti, e nobili papalini, luoghi non è detto che il “ONEOFF-SUMMER-TATO-AD-PERSONAM” sia nella destinazione d’arrivo della costa tirrenica.
Che è, invece, il vero punto di partenza del  “ONEOFF-SUMMER-TATO-AD-PERSONAM”.

“ONEOFF-SUMMER-TATO-AD-PERSONAM”
Lo spettacolo inizi… 😂😘


te la riporto che è una filibustiere…
ma sempre bella come il Sole
che le dai ogni giorno tu.

IO. SCRIVO E RIBADISCO IO.
POTREI CONSIDERARE, NONOSTANTE IL TITOLO ACQUISITO DI AMBASCIATORE FOTOGRAFO MI DIA AUTOREVOLEZZA ED AURA, FACENDO PER LEI GRTM UNA ECCEZIONE, DI RECITARE E QUI DESCRIVERE CON ILARITÀ’ LA PARTE DELL’AMBASCIATORE LUCA MARIA PIO ROMANO QUALE ESCLUSIVO “ONEOFF-SUMMER-TATO-AD-PERSONAM” PER L’ARGENTO VIVO.

nessuna iscrizione richiesta, come affermato.
Nessun contributo economico a carico.
Neanche per il modulo di iscrizione come già noto
Aragosta e fritture di mare con annessi e connessi secondo volontà.
Vino = zero anche per il “ONEOFF-SUMMER-TATO-AD-PERSONAM”
che deve sviluppare creatività, e sorvegliare con la massima attenzione,
per il massimo divertimento della Pargola.


Dovrà verificarsi la condizione tradizionale,
computer portatile, notte fonda.


Non ti distraggo oltre Lu.
Non lo è, è linfa, ispirazione. Ossigeno.

Palpabile stanchezza.
Ti lascio dormire.
Spero tu non abbia risvegli notturni.
La sensibilità che ho mi suggerisce di pensare bene cosa,
forse, scrivere perché non posso comunque dimenticare
che certe visite potrebbero avere qualche…
non ho parola per definire.
Non ti distraggo oltre Lu.
Non è distrazione.  
😘


Tutto il racconto della frittura parte dalla messa in padella dell’olio per portarlo ad ebollizione. Intorno a questo sto anche pensando per scrivere qualcosa che strappi un sorriso. Più ci penso e meno riesco. Arriverà, lo so, di getto ed in un quarto d’ora sarà scritto.
La combinazione della cassaforte è roba che nemmeno Arsenio Lupin.
E senno’ SA 😇


Da una piccola fessura nella cerniera della porta blindata della cassaforte filtra una lama di luce: ciò che leggi/leggerai/hai letto via via, sia il giusto posizionamento del profilo low e della navigazione di conserva (non è una buatta-di-pummarò, chieda chieda) che interpreta all’istante il mare di navigazione e che, però, vorrebbe qua lasciar spiritosaggini che fossero anche quelle di aiuto nell’andar per mare.
Prima, di barba, questo pensavo e forse perché avevo di piatti sguatterato, mi è venuto in mente il verbo friggere, collegato al friggo di questa attesa, non voglio, non posso sbagliare, per l’avviamento del motore di Journey e portarlo a compimento al più presto. Di lì, poi, a pensare ad una bella frittura in spiaggia, be’ non c’è voluto molto. Frittura vera, il legame NARRATIVO con creme ed unguenti lenitivi relative a grigliate e primi bagni di mare, è cosa a parte. Ma da una semplice frittura al mare a scriver di cazzeggio non ci vuol molto. Serve, ora, una dose di caffeina massiccia per stimolare la creatività.
La creatività GRTM, l’ho visto il suo retropensiero alla lettura della parola nell’ultima frase, SA.
I pit-stop biologici sono prerogativa del primo mattino.😱e col caffè nulla azzeccano. Mi curo, anche per l’alimentazione reale fatta di poche saporite cose. Con sale QB.

L’estrema cura per l’uso delle parole, le costruzioni delle frasi, spero siano notati. Non è una cosa scientifica, artefatta. Son così, come leggi. Parole e pensieri. Forse per questo mi vollero in tante situazioni, decennali, di lavoro. So scrivere. E vivere. 🥰

Il senso di responsabilità non è mai mancato. Proprio perché padrone di questa attitudine, che le è nota, ho cercato di fondere l’altro aspetto di Lu, quello della creatività, dell’essere fuori dello schema e – in modo speciale – di saper ridere e far sorridere. Forse perché nei tempi lontani, sin dalle origini in roma-nord, (ziaLi a parte) ho dovuto patire la mancanza del Sole che un sorriso regala. Un atteggiamento positivo nelle avversità migliora le capacità di vedere una soluzione, di superare un’ansia, una preoccupazione. Di vedere più in là per trovare la soluzione alle proprie ansie ed alle proprie preoccupazioni. E qui sia citato un religioso acronimo. AF.
Non dimenticando MAI che esisterebbero dei diritti del proprio IO che sono altrettanto sacri ma disattesi.
Lu lo sa. Lu ricorda. Lu tiene il profilo basso per rispetto a GRTM.
Lei GRTM lo sa come è Lu perché attraverso questi ed altri fogli l’affermazione è stata scritta una infinità di volte. Fa parte di quell’altro aspetto poc’anzi “veicolato-X”. 🤪
…Certezze per infrangere le incertezze“. Determinazione e volontà concorrono alla fermezza dell’idea.
j.Lu


VORREI.
Quando ero ragazzino dicevano che l’erba voglio non cresce neanche nel giardino del re. Ma citavano l’Alfieri allo stesso tempo come esempio di volontà e determinazione. Ho scoperto che l’Alfieri aveva più ragioni del detto popolare invidioso dei re. Ne ho fatto sempre tesoro. Prova, ultima, ne sia il progetto journey. Ma è una fatica cozzare con quelli che

E assimilabili.
I romani usano lo stesso linguaggio per definire una mattina ed un pomeriggio con sfumature diverse. Il modello mare+lavoro era di moda su questa costa in tempi antichi, parafrasando ed alludendo ai romani ora insopportabili.
Abituato a far bbotti.
L’allora livello di incazzatura derivante era funzione del fatturato. Ma vista la mia coerenza invocavo, ed invoco, l’Altissimo comunque alla fine di giornate anche “intense e ricche”.

Poi se in questo paragrafo c’è altro… sapendo leggere c’è. Così è. In cassaforte è.


e perché GRTM? Perché la notte lavoro e perché inseguo Journey? E cosa ci sarebbe da ammirare in questo. Perchè combatto contro la idiozia e la ottusità della gente? Gente incapace di immaginare! Tu dicevi oggi delle domande idiote dei clienti. Pensi che in Francia ed in Italia ai piani alti di certe marche automotive ci siano tutti geni? MA PER FAVORE. Sapessi. Ecco, combatto con queste ottusità ben peggiori di chi da perfetto cliente non a conoscenza o tanto per dare aria ai denti ti fa perdere tempo. E quelli in Francia ed in Italia parlano e scrivono di comunicazione? Sapessi GRTM, tante volte più sali più sono ottusi o al meglio allineati alle pecore bianche. Sono omogeneizzati, manco al Plasmon che – dicevano – fortificasse i pupi. Per fortuna, MIA, c’è chi capisce e – chiamandomi in mail addirittura “Lu” (mi ha commosso e glielo ho scritto) – dispone: “noi spiegheremo“. Oggi QUEL MIO AMICO italo francese ha chiamato ed HA SPIEGATO*. Ma è una mente illuminata ed illuminante, altrimenti non ci sarebbe stima, amicizia, rispetto e non avrebbe fatto.



E’ normale quel che faccio io, nulla di speciale SA. Forse perché riprendendo il post di poco fa su X con la citazione nonostante tutto vado avanti? E che Uomo sarei se così non fosse. Mi ammiri GRTM? Mi hai “osservato” e mi ammiri? E’ normale GRTM quel che faccio, nulla da ammirare 🥳SA.
Ma sapessi quanto leggo le tue mail ed ogni volta sì che provo AMMIRAZIONE. L’altro giorno ha scritto che son cose che tutte le donne fanno. No, non è così. So’ vedere. E non mi fermo alla apparenza del censo. Vedo anche quelle in piedi alla fermata dell’autobus con le buste della spesa, non vedo solo quelle davanti alle scuole con il SUV. Quelle delle buste della spesa sotto sti 36 gradi con umidità di oggi, quelle ammiro io. Non le sciacquette col SUV con la LV tatuata in fronte. E sono gentiluomo. So cosa c’è da ammirare GRTM, so bene. Esperienza, capacità, intuitiva predisposizione, dì quel che vuoi ma è così come appena scritto. Ho percepito gli stranimenti che se seguono l Ok… vuoi che non dica della mia ammirazione per te?

Allora se tu scrivi che mi ammiri GRTM perché io non posso dire/scrivere la stessa cosa di te. IO posso dire che ti AMMIRO GRTM. Perché tu sei davvero una persona da AMMIRARE GRTM. Pensi davvero che Lu non sia in grado di comprendere tutta la tua complessità? O che ne faccia una banale sceneggiata di parte con il Guarnieri del Gesù strimpellante? (quanto mi piace quel suono, come quello del pianoforte, che stronza mia madre). Pensi Lu non sappia o non immagini quanta fatica ci sia dietro una front line come quella trincea nella quale sei obbligata a passare tutte quelle ore? Senza aria condizionata altrimenti i vecchietti stirano? E nella parola “obbligo” sia riconosciuto il principio della scelta PER SE’.
Certo, pure io volevo fare quello che qualcuno, Stefano Marturano, a Livorno ha fatto nei secoli passati, sapevo nuotare ma non è stato abbastanza. Tante cose, tutte diverse da quel che ora faccio. Che mi entusiasma a mi ha stufato, è tutto così difficile, e si torni ai vecchietti perditempo ed ai miei PR.
Prima ero qua davanti tra questa pagina, ed anche l’altra, e di sottofondo tutti gli appunti di Journey, i testi, le foto, le idee per i prossimi viaggi e pensavo a te (battutone) ed al desiderio che avrei (noti, condizionale presente) di scrivere qua non solo della mia comprensione per te ma anche di cazzeggio per fatteRIDE…


Va bene, son prolisso, sorry.
Spero tu stia dormendo o sfogliando col dito turchese le ultime pagine di quel che ti pare prima di cadere nel sonno. Buona notte GRTM. A domani.

situazione: Screenshot 2025-06-12 alle 22.58.05


immobile qui davanti al iMac, tra una pagina e “l’altra”*
con l’unico desiderio di pensare e scrivere
affinché la lettura porti la mente
in uno di quei luoghi dove c’è quel che più righe in giù descrivono.
Per te GRTM. Per te. 😘



sì perché poi ognuno ha angoli nascosti dove rifugiarsi e respirare un po’
respirare un po’ aria pulita,
respirare un po’ di silenzio
respirare un po’ di comprensione
respirare profondo, inondare l’anima di ossigeno che crei un po’ di euforia

ieri sera, be’ più questa notte ‘sta pagina portava un bel cuore rosso, poi sempre attento come sono per GRTM ho fatto qualche cambiamento. Poi ci ho ripensato ancora. Forse leggi questi pensieri per avere qualcosa di cui credo di avere idea ma che per pudore e per rispetto di te non voglio scrivere, così ho modificato per come l’hai forse visto a poco fa. Poi mentre si scriveva te di meccanici ed io anche a DS Sport… altri ripensamenti, pubblico/non pubblico ‘sto cuore…

❤️

DEI PAPAVERI

Il Papavero è stato utilizzato come sedativo del sistema nervoso fin dal­l’antichità e come sedativo e analgesico viene indicato nei disturbi del sonno, nelle aritmie cardiache di origine nervosa e nelle affezioni delle vie respiratorie. Se ne fa uso anche in pediatria, come leggero sedativo, come sonnifero e come calmante ed emolliente nella tosse e nella pertosse. Lo si usa infine in infusi e sciroppi e comunque sempre sotto indicazioni e moda­lità d’assunzione di un medico o di un fitoterapeuta.
Interessante è leggere quel che il Pelikan scrive del Papavero nel suo libro Le Piante medicinali dove va ricordato che l’Autore ebbe a trarre molte indicazioni direttamente dal Dottor Steiner: «Questo fiore esplode in un rosso vivo, focoso e passionale, con quattro macchie scure che formano una croce al centro dei quattro petali; tutta la pianta si consuma in questa fiamma floreale. Si possono qualificare i petali di Papavero come rossi di “zolfo”, nel senso del­l’antica trilogia “Sal, Mercur, Sulfur”: con questo fiore si possono preparare dei bagni che combinano l’azione stimolante dell’elemento floreale sul metabolismo, attenuando l’astralità. È bene in questo caso usare anche le giovani capsule non mature, e a questo proposito abbiamo anche prescrizioni di Rudolf Steiner».



Screenshot

LA CAZZATA QUA SOTTO ERA LEGATA
AD UN POST DI X CHE MI PARE AVEVO FATTO IERI E CHE SCRIVEVA DELLA CAPACITA DI APPREZZARE IL BELLO ANCHE AL DI LA DELLE APPARENZE, E MI HA FATTO RICORDARE CHE DA RAGAZZINO VENDEVANO GLI OCCHIALI A RAGGI X, QUELLI DI CUI A QUI SOTTO.


Buona notte GRTM 😘
Valga, nel caso di lettura, come il buongiorno

Questa la conosci e sai che non sono io…

Gli “occhiali a raggi X” che promettevano di vedere attraverso i vestiti erano un prodotto commerciale, non scientifico, venduto dalla ditta SAME, che li importava dagli Stati Uniti. In realtà, questi occhiali erano una bufala, un inganno. La SAME, con il suo marketing, creava un’aura di mistero attorno a questi oggetti, rendendoli desiderabili.
La ditta Same era un’azienda che vendeva prodotti non tecnologici, ma che promettevano risultati miracolosi, come gli occhiali a raggi X. Harold Nathan Braunhunt, il cervello dietro questi prodotti fasulli, era noto per le sue strategie di marketing ingannevoli.
Gli occhiali a raggi X non erano in grado di vedere attraverso i vestiti, e la loro pubblicità era mirata a creare un desiderio artificiale per prodotti inutili.

😂


Delle citazioni importanti, Van Gogh. Mi piace, facile vero? Pare abbia scritto o detto che le strade con i fiori sian le più belle. Qualcosa di simile, non la ritrovo ma la ricordo. Avevo in mente foto di Luna, è quasi piena. Poi le strategie di lancio e comunicazione a medio e lungo termine delle nuove (2026++) Pleiadi elettriche, di cui da Milano a Verona (via telefono) ecc ecc mi obbligano a fare qualcosa di diverso, anche per journey.


Su quel fischietto ho rischiato grosso, SA. Ad una visione seppur accurata, la parola cavallo sembrava esser CABALLO e così m’era uscita una frase che avrebbe potuto esser una cosa carina, poi ho letto meglio (latenza scatto risposta) e sembrerebbe una “V” con carattere, diciamo gotico, così con abile strambata ho corretto la risposta. E pare io abbia ancora la testa sulle spalle. Pare.

PRENDERE IN GIRO?
MA SCHERZI… LA TESTA LA VOGLIO ANCORA SUL COLLO.
NON CI PENSO PROPRIO A PRENDERTI IN GIRO.
SEMMAI TI PRENDEREI TRA LE BRACCIA PER STRINGERTI FORTISSIMO, SA.
SONO LE 19 CIRCA C’E’ FASCIA PROTETTA.

Non voglio aver capito anche se ho capito😇. Meglio l’anguria.😍Forse. 😎


Ho due momenti speciali per il pensiero.
La doccia e lo sguatterame di cucina.
Il problema è fermar l’idea quel tanto che serve per asciugarsi le mani o mettere l’accappatoio ed arrivare al computer.
Ora per parità di condizioni donna/uomo mar Adriatico e mar Tirreno, stavo di sguattero.
E sorvolo perché non mi sembra d’esser a Parigi.

Il pensiero sta nella parola diversità e non voglio far il violino ne’ per te ne’ per me.
Una considerazione, un po’ come le due frasi di ieri.

La diversità è il modo d’essere di un’anima
e tanto più marcata è la diversità tanto più è alta l’intelligenza.

La delicatezza e tutti gli aggettivi che ti vengono in mente.
Quelli che vorrai pensare descrivono ed arricchiscono il pensiero.

Scritto questo non aggiungo. Sarebbe un insulto a chi legge che avrà ben colto l’essenza.


…immagina te cosa poteva essere un elefante tra bicchieri di cristallo 😱 meglio oggi che sono attento a camminar su uova, di quaglia. Quelle piccoline piccoline piccoline. Fragili. Povere quagliette altrimenti 😘
Oggi, in senso lato, basso profilo e uova di quaglia. Be’ molto meglio.


Solo chi è diverso può capire la diversità.
La massa è ottenebrata dai simbolismi dell’apparire.
Corrono per arrivare all’effimero incuranti del mondo esterno
che interessa solo se li celebra in quanto apparenza.
Ero in giro, dal secondo caffè sono scappato.
Uno dei motivi per cui sono al bancone al mattino presto.
Caffè e tramezzino in silenzio.


Non mi sono mai sentita speciale. Diversa si, molto

Sono così le persone che hanno creatività e non solo perché indossano i Calzini Spaiati. Perché sanno emozionarsi. Quanta felicità ho sentito leggendo del tuo entusiasmo per l’incontro di ieri con la signora che vi ha accompagnato nella visita. Tanta SA GRTM.


2 – Forse hai letto ma voglio pensare che sia impegnata nella bella passeggiata.
Sì, ci ho pensato all’ombra che da lontano avrebbe potuto ad un tratto mostrar discreta presenza così tanto per dire un ti penso più concreto, fisico. Ho lottato contro me stesso e contro il desiderio di veder la tua figura. Le ragioni del cuore spingevano in quella direzione. Ma la ragione del rispetto aveva più voce in capitolo. Le ragioni del cuore dicevano “ti ha mandato l’itinerario, devi andare, lo vuole“. La ragion del rispetto replicava “non ci provare neanche, potresti dar dimostrazione d’esser un coglione che fa il contrario di quel che dice, dici tanto di esser duro e gentile. E se fosse che lei vuol vedere come ti comporti? Se Uomo o coglione“.
Non mi piace passar per coglione.
Avrei voluto dar ragione al cuore, ma se tu poi l’avessi presa male?
Come una intrusione nella tua libertà spensierata?
Ricordo quanto ti pesi “sentir il fiato sul collo”, SA.
Lo ricordo molto molto bene.
Immagino la tua passeggiata, voglio sia serena.
Con il pensiero, se c’è, di sottofondo che Lu mai farebbe una cosa che potesse alterare
il tuo desiderio di libertà, spensieratezza, serenità.
Così son rimasto qui.
A Roma.
Per scelta e non per impossibilità di movimento.
*****
Leggi, per favore, queste righe con lo spirito e la stretta osservanza
del segreto di un confessionale.


Io non le ho scritte. Ho solo pensato un po’ e raccontato i miei pensieri
facendo mio il detto che un Uomo che pensa tanto cerca di prevedere tutto.
Per la serie “Dei Che”…❤️

1 – Vabbe’, i divieti sono posti affinché qualcuno abbia le palle per infrangerli.
C’è un solo divieto che non infrangerei mai: quello del rispetto.
Tutto il resto è un invito a nozze: dalla velocità all’irriverenza delle borghesi abitudini.
Infrango questa consegna/divieto di lasciare la pagina con il basso profilo di cui.
La infrango, la consegna, perché la posta elettronica ha mostrato, inatteso, un cuore di reazione alla parola “tesoro” che era nel mio saluto.
Ed allora mi son chiesto cosa tu abbia provato nel leggere quella parola.
Ho pensato, subito, al tuo desiderio di affetto certo ed incondizionato.
Ed ho pensato:
ma non è che co’ sta storia del rispetto sto troppo sulle mie e magari GRTM pensa che Lu non pensi a lei GRTM? Forse vorrebbe leggere più spesso quella, e altre simili, parola. Per sentire anche solo attraverso una emoticon che c’è il desiderio di mandare il messaggio della presenza“.
Sei una persona di grande complessità con livelli di attenzione altissimi, sei una persona che miscela ingenuità e forte senso di maturità e responsabilità.
Ho letto una frase poco fa nelle mie navigazioni: “regala ad un estraneo uno dei tuoi sorrisi. Potrebbe essere l’unico Sole che vede durante il giorno“. (Anonimo)
Tu sei capace, io sono capace.
E D’Annunzio ha scritto.
Ho voglia di te come si ha voglia di un frutto sugoso, per dissetarsi. Sei un sapore, sei un profumo, sei una melodia, sei una cosa bianca e profonda, segreta ed infinita, che non mi placa e non mi sazia ma mi agita e mi dà fame senza fine”.
Bella immagine di GRTM.❤️

Bravino il Vate, eh. 😱


Scelta di basso profilo decisa per rispetto a stranimento ESTA.

Mi è parso di capire che oggi (ieri) sia stata una giornata molto articolata per te.
La passeggiata compenserà.
😘

❤️TE LO SAI VERO CHE IO MAGARI MI FACCIO UCCIDERE
PUR DI NON VENIR MENO AL RISPETTO DI GRTM,
PUR AVENDO LE INDICAZIONI ECC ECC
NEANCHE LO SCRIVO, SA. ❤️‍🔥
NE’ MOSCHE
NE’ CALABRONI
NE’ VESPE ORIENTALIS
POSSONO SCAVALCARE LA MAIELLA DA OVEST VERSO EST


Mi spiace sapere che l’altro tema metta (abbia messo) alla prova la pazienza. 🥹

poi ti assale il dubbio e pensi di aver scritto o cancellato qualcosa che “urta”. Per quanto attento io possa essere magari qualcosa può essere sfuggito, mal interpretato perchè scritto male, sgradito. SaiMai.
Mi spiace.

quasi quasi le cancello, anzi sì. Non so se hai letto ma mentre prendevo un caffè ho pensato che tu mi conosci così bene che è superfluo dirti della mia sensibilità per te. Preferisco alternare le frasi, troppo pesante. Non so’ così, voglio ridere nella consapevolezza però che sono attento a GRTM

niente da fa’, la ferocia e la perfidia* sono proprio❤️GRTM,
riguardo la foto, il classico sasso,
in fronte questa volta e non nello stagno,
e poi la manina nascosta.
Credo che se avessi tu avuto lo smalto
avresti persino accavallato le gambe in un “tiè”… ❤️

Le corrispondenze che ricevo le leggo tutte GRTM.
Tutte.
GRTM sa bene che rispetto e riservatezza
sono una mia dote e preoccupazione primaria nei confronti di GRTM.
e per la risposta valga il puffOFF di corrispondenza
❤️


DEI TESORO E DEI CHE


IO SONO (verbo essere, non suonare!) UN UOMO MOLTO FORTE. INCREDIBILMENTE FORTE. QUESTA FORZA E’ ESPRESSA CON LA DELICATEZZA E L’ATTENZIONE CHE SEMPRE SONO CON ME, CON LA STESSA IDENTICA INTENSITÀ, OSSIA MOLTO FORTE MOLTO DELICATO. TANTO FORTE TANTO DELICATO. VUOL DIRE CHE APPLICO ED INDIRIZZO, CON COERENZA, QUESTA FORZA IN MODO MOLTO ATTENTO E MOLTO DELICATO AD OGNI TUO STATO D’ANIMO, COME CON TE E SOLO CON TE.
E PER TE.
SE LA FOTOCOPIA DI GRTM ORA FOSSE AL MIO FIANCO NON AVREBBE LE MIE STESSE ATTENZIONI
CHE HO PER GRTM PERCHE’ E’ UNA FOTOCOPIA.
NON E’ GRTM.

RENDE?

Ogni parola è scritta, riletta e riscritta, con tanta attenzione. Per dare enfasi utilizzo il carattere più grande, si evidenzia così il pensiero in modo più deciso. Ogni parola è scritta perché sia intesa l’estensione di quell’elenco dei “CHE” e sia sottolineato il mio sentire la mia appartenenza a GRTM.
Sai anche come la scelta delle foto abbia il suo significato.
Devo forse scrivere del giallo brillare dello stello d’erba per raccontare della tua luce?

TESORO, facciamo a capirci SA.
Meglio è dovere di rispetto e saper scrivere.

FACCIAMO CHE MI SPIEGO

spesso sono ermetico ed incapace di spiegarmi 🙄


La scrivo eccome ma non in quel contesto di quella specifica mail, SA❤️

non è accettabile nello stesso giorno ricevere due comunicazioni di questo genere GRTM. Te lo scrivo in privato, SA. MUOIO
EVOLUZIONE POST MAIL: SI ACCETTANO SOLO CRISANTEMI ROSSI 😘

NON ESISTONO? BIANCHI ED AL DISCOUNT “FAMILIA” (CHE LA COOP COSTA TROPPO) SPRAY DI VERNICE ROSSA, MASCHERINA PROTETTIVA E GUANTI PLASTICA, ET VOILA’, SO’ ROSSI. FATTO!

QUESTO RITROVI DOVE SAI… SA

Kinder park, praticamente per l’offesa di Lesa Maestà, mentre tu sarai da quelle parti KINDER PARK io posso iniziare a scalare il dirupo dal qual gettarmi nel fosso. 
Pagherò la colpa di una battuta volta solo a sottolineare che mi era saltato subito in mente il fatto che fosse un parco bambini e la MIA sottolineatura intesa da lei GRTM come mia piccata risposta era invece il segnale che sto sempre attento.


l’elmetto, GRTM,
se non fosse per quella sua innata ritrosia
a spender 1 euro di commissione bonifico istantaneo
e quell’altro, sempre 1 euro, per l’acquisto dell’asburgico cimelio
ora potrebbe affrontare la borea (marea di bori, contrazione di burini)
con armi proprie e di grande tradizione ed efficienza. 😂

🙄😘 ma chi ce crede, SA. 😘

up. rif. fotina del fondale della coastline


Questa è la seconda del Canetto (lo voglio, proprio quella razza, SA e l’avrò) e dello stipite in ombra.
L’anatomista è al lavoro. 😈
Insieme al biologo marino (meraviglia!) per lo studio approfondito della presenza umanide (!), l’impatto di questa 😂sull’ecosistema marino, l’analisi🙄 delle forme ed il loro rispetto ed aderenza ai canoni ideali. Secondo la miglior tradizione della storia dell’Arte italiana ed alla ricerca della perfezione estetica capace di appagare la complessità insita nella figura cattedratica dedita allo studio. Figura che è passata dalle cucine degli hotel alle ferree torri della Francia, decidendo poi di stabilirsi umilmente tra i fasti di Roma Imperiale. Quel che doveva imparare, la cattedratica figura, l’ha appreso. E bene.
Analisi e validazione in corso.

10:35 AM validazione confermata.
Ti bacio.
🙄Ti bacio, dove e come so’ fatti miei.😘
Così come il risultato della validazione😘


😘…che fosse capace di preparare una minestrina con le stelline,
di quelle che la sera d’inverno coccolano il pancino caldo quasi più di un bacio.
Affermazione semi-dissacrante parrebbe rispetto ad altri “che” ieri letti, mi hanno chiamato “spirito di patata”. Neanche tanto perché in certe sere di novembre con i primi umidi freddi della sera, io ci metterei la firma sotto una minestrina così. Un “gradino” sotto la minestrina bollente. Che entri e manco ti spogli per il primo cucchiaio di brodo. Ti vedo SA… ancora tutta vestita “di fuori” che ti fiondi alla tavola per quel cucchiaio di minestrina, pieno pieno di stelline. Chinata in avanti, cappotto, sciarpa, borsa, cappello antifreddo, antivento, guance rosse, mani quasi ghiacciate (!, ricordo SA) e slurp. Quella cucchiaiata che ti rimette al mondo.
“Stronzo”. 😱
Detto sorridendo ad una battuta del menga, tanto pe’ fa’TTE ride’SA.
Buondì. ❤️

che poi… mani ghiacciate. C’è sempre la procedura di imboccare la “Pupa” 🤭 Se-po’-fa-SA.
Stile a sorpresa, ma proprio cucchiaio in mano e dietro la porta, che manco entri.


Quando dico che faccio una cosa non c’è ostacolo che tenga. La faccio.
Ho scritto poco fa che mi sarei messo a dormire, pur aggiungendo che per me è “prestino”.
Ora dormo, buona notte GRTM.
Ti penso, con forza e delicatezza ma sempre occhi negli occhi GRTM.

❤️

Quelle righe sono tue e mie. Potentissime.

ARDE. COME UN BRACIERE DI RAME DI ROMANA MEMORIA ED COPIA.
FIAMME ALTE, ROVENTI.
CUSTODE DEGLI ARDORI PIU’ PROFONDI. ❤️😈SEGRETI. BE’ MANCO TROPPO, SA.

poi subentra la fame, la voglia di essere io a dissetarmi di te, con te. Ci vuole un attimo per me nel passare da uno “stato” di abbandono a quello opposto. Ora è diventato più forte questo secondo.
Non ti darei tregua. ❤️‍🔥
Non ti farei “scaricare la mia bella 😱adrenalina”, SA.
VOGLIO DISSETARMI IO, TROPPO DESIDERIO❤️‍🔥

Quando sono rientrato ad un certo punto, nel pomeriggio, mi sono sdraiato sul letto, per un attimo ho vissuto in uno stato di così forte tensione, quasi fibrillazione, che s’è placata solo con i miei pensieri per GRTM grazie alla immaginazione di qualcosa che ha avuto il potere di farmi rientrare in una dimensione normale. Questo lavoro è entusiasmante ed il coinvolgimento, mio per primo, è violento. Non sono uno con mezze misure. Va bene così. In quel momento solo tu saresti stata capace di “darmi una calmata”, SA😘 Non so cosa avrei voluto tu facessi in quel momento. Non ti mancano le idee. Avresti fatto senz’altro bene. Non ho dubbi-

ti lascerei fare e per la prima volta in mia vita mi addormenterei io tra le tue braccia.
Sì. Ora, oggi, è così.
Mi sento così forse perché aver dissipato un casino di energia ha come specchio la voglia di abbandono tra braccia capaci di serenità, comprensione, dolcezza, complicità. “Dopo”. Non ho mai vissuto questo.

mmm GRTM… mmm questa è una di quelle giornate
che solo GRTM potrebbe mitigare il vulcanismo di Lu,
con grazia, sensibilità e pure, sì, un pizzico di dolce perfidia.
Un gioco tra potere e possesso su un Luca&Lu che lascia a GRTM
il diritto d’azione affinché lei GRTM possa godere di un uso esclusivo.
Immagino di cosa saresti capace in equilibrio tra tutti gli aspetti che sai mi piace avere.
Questa sera l’idea di fare notte con GRTM in quel modo è molto presente in me.
Forse saprei come iniziare, forse lascerei a GRTM ogni iniziativa per poi travolgerla con ogni mia attenzione. Sì credo ti lascerei poco tempo perché la voglia mia avrebbe il sopravvento.
Oggi vorrei sentire GRTM vicinissima e ti lascerei impadronire di Lu, sì. Mi piace essere Lu che si dedica a GRTM ma so anche quanto GRTM tragga piacere da Lu. Non so quanto tempo ti lascerei fare… ma ti lascerei fare.

😈e però GRTM così non vale eh!
Mica so’ di ghiaccio, SA.

Poi quel cenno al cinturino bianco…
Cosa ne sa quel che è nascosto in quelle due parole
dentro i miei pensieri GRTM
se aggiungo gli accenni parigini, allora “stamoAPPosto
mica avrai “cianciato” tra i tuoi pensieri che non abbia traccia vocale in memoria di certe musicalità?
Sue di lei GRTM, sì. Sue di lei.
Sono nato OriginalmenteDiplomatico (originale – spero – diplomatico – spero), nel senso che mica so’ uno che risponde una cosa del tipo…
“nemmeno io ho dimenticato la tua…”
Aho, e co’ chi stamo a scrive?

Poi vedo quel clic del mare, gli arredi in spiaggia.
E così la rotella inizia a girare immaginando.
Sempre nel tema, SA 😈
E’ quel tipo di giornate in cui senti di aver fatto bene qualcosa e non solo come certificazione di un proprio valore ma in un senso molto più ampio e che mi sarebbe piaciuto completare con un dettagliato e riflessivo racconto per ascoltare il parere, poi vorrei abbracci ed abbandono e poi, e poi, e poi… sì. In tutti e due modi. Uno e l’altro. Forza e delicatezza. Dormire. Colazione e sorrisi.
… e sapessi GRTM che anima 🦋 è in me… sapessi.
Poi rileggo, scaricare. E la fibrillazione aumenta.
Perché le due anime convivono in armonia e sapiente equilibrio.


😘vado… Buongiorno GRTM, ti penso.❤️

Perfida GRTM

Non riesco a dormire, mi sono messo in cuccia ma non riesco, rileggo GRTM.
Quale desiderio mi prenda leggendo della tua voglia d’essere stretta tra le mie braccia per addormentarti, sento ora il tuo corpo addosso a me GRTM. Sento come ti stringerei, le favole che ti racconterei, i sogni delle cose belle da vedere, i silenzi da ascoltare insieme in quei posti che regalano luce alle anime, quella luce di cui hanno bisogno, i miei desideri di essere in te, le mie voglie di prenderti e, dopo una giornata di lavoro, ascoltare il tuo respiro finalmente rallentare ed il tuo corpo lentamente sprofondare nel sonno profondo con la mente che si sente al sicuro perché Lu è con te che ti stringe forte. E’ una vita che volevo scrivere un pensiero così GRTM.
Solo tu hai la forza di avermi fatto pensare questo e scriverlo per te.

❤️BEL TRAPPOLONE GRTM 😈

Sì ma io in bagno a quest’ora non mi chiudo 😂
Ti stringerei, quello sì, forte come vuoi te.
E vorrei sentire il profumo della PARRUCCHIERIA che tante volte ho sognato, desiderato.

Il timor reverenziale d’andar fuori del buon costume mi impone di essere un bravo ragazzo
e non andare oltre queste righe ma le mie capacità di scrivere sono note.
Così come i pensieri che possono esser trasformati in parole.
La sua perfidia nel far agitare lo scribacchino è senza limiti.
Anche perché è evidente la forma provocatoria della comunicazione inviata e ricevuta,
le piace giocare di perfidia sapendo che abbocco. Ed a me piace abboccare ai suoi perfidi inviti.
Lei GRTM, è perfidamente colpevole di istigazione alla narrativa lasciandomi nel dubbio se raccontare o no.
Certo quando rileggo la mail con il doppio aggettivo a proposito del protagonista e del sogno ora in atto…
i pensieri prendono forma…
e di sicuro nel mio sogno/pensiero/desiderio la protagonista è lei madame😈😱.
Io credo le sia abbastanza chiaro che luca e lu siano una sua esclusiva,
mi piace però dirglielo ancora GRTM. Non eccepisca, SA. ❤️
In media sta virtus:
Caffè a me! Delle immaginazioni…
In luogo indefinito ci sono due figure. Una è seduta e l’altra in piedi. Si guardano e basta. Negli occhi di lei la gentile perfidia. Negli occhi di lui arde il desiderio della forza gentile del possesso carnale. Come altre volte trattengono il fiato pensando ed immaginando i momenti che tra poco accadranno e le risate della complicità… pronta a trasformarsi in lussuria disegnata da tempo con le menti.
Il profumo della parrucchieria è stato già assimilato tante volte, gli abbracci forti di inimmaginabili delicate affettuose posizioni con sussurri e voglie suggerite dalla lentezza degli sfioramenti e del essere uno nell’altro… ora lascia lo spazio… eh.
Che protagonista madame. Che protagonista!
Il coinvolgimento emotivo a quest’ora è violento, mi incute timore bellezza.
Costruire queste poche righe è un’impresa, le avrò scritte e riscritte un numero pazzesco di volte.
Devo smettere, il pensiero di quel che penso… 😈
Lo sapevi, certo che avrei scritto quell’augurio, quell’invito. Sì con tutta la mia sfacciataggine per bilanciare la sua perfidia GRTM.
E sotto quello “slurp” madame sappia che si celano i pensieri che ogni tanto, be’ spesso, quotidiani direi, colorano di viola le mie emozioni per lei.
Come quelli che ora, è l’una di notte, mi accompagneranno per almeno un paio d’ore prima di chiudere gli occhi…

😈😱❤️

Non sia perfida madame…
basto io a disegnarla perfida protagonista come vorrei

Spero tu non abbia risvegli ed il sonno ti accompagni senza sosta fino a domani. Se così non fosse, più che leggere quel poco che ho voluto scrivere, immagini. La fantasia di sapere come sarebbe assecondata nei suoi desideri da chi ora le sta scrivendo non le manca.
Posso, perfido, darle solo uno spunto: le sue dita che allacciano un sottile, sottilissimo, cinturino bianco.



THE SENSORY EMOTION
Close your eyes. Hold your breath.
Listen to the five senses with your Soul.
❤️’Notte. E qui sì, qui lo scrivo:

BELLEZZA

FAI BUON SONNO

spero la nuova composizione colore non affatichi

Quel che so con certezza deriva da quel che sento e leggo, dai tempi, dai modi, da come scrivi, le parole che usi, i momenti in cui scrivi, forse ho aspetti d’anima particolari per cui riesco a percepire molto di te. E non è una questione di parte, diciamo cosi.
Sono altrettanto consapevole che ogni persona è un mondo complesso, che ognuno di noi al di là dei desideri di perfezione, ha complessità d’anima che fanno pensare di dover raggiungere quella perfezione desiderata.
Nella vita e su questa terra la perfezione non è di casa, ciò che conta davvero è quel che la persona riesce ad emanare, consapevole o inconsapevole.

quel che vedo GRTM è il tuo camminare con saggezza GRTM


…che se penso alla front line al lavoro.

Vorrei riuscire a guardarmi con i tuoi occhi

ti vedo nella totalità e complessità del tuo Essere GRTM,
racconto quel vedo e basta.


Poi mi si stringe il cuore.
ma una gran sfortuna per altri purtroppo.
Questo è un paese che ancora conserva antiche deplorevoli tradizioni.
Mi basta pensare, con orrore, che il primo Primo Ministro donna proprio in osservanza di una tanto sbandierata parità non abbia provveduto appena insediato a far emettere una legge di immediata applicazione che pareggiasse gli stipendi tra donne e uomini. E’ una vergogna, non sia stato fatto, è una vergogna che si debba ancora aspettare qualcuno che lo faccia.
Forse l’avevo già detto/scritto, non so ma val la pena di riaffermarlo.

quanti ne vorrei e quanti ne darei di questi “La”, SA. ❤️

L’euro di commissione era il “La”…volevo divertirmi e tu non hai deluso le aspettative ♥️🫂”

Journey.
Ogni riga di questa e quell’altra pagina ha avuto di sottofondo il pensiero per Journey.
Sai bene perché.
E’ – e sarà – l’espressione di Luca e Lu.
Leggo le pagine di Journey, altro che bacinella e commissione di 1 euro per il bonifico istantaneo.


Cresciuto da ZiaLi e per la sfrontatezza di pensiero da Laura. Me la ricordo SA quanto fosse controcorrente per certe idee. Cozzavano con i tratti fin troppo tradizional-bigotti di Micio, come lo chiamava quando le girava bene. Non so da chi dei tre ho preso per sensibilità.

La solita premessa del kaiser sia giustificabile dal fatto, conseguente, che ho imparato subito ad andar per mare. Ho fatto tesoro d’aver imparato certe regole del mare.

Allo spontaneo desiderio di scriver la buonanotte con i segnalini colorati manco fossi in navigazione d’altura affianco il profilo basso quando ne intuisco esser la scelta migliore.
Buonanotte GRTM ❤️


Proprio perché sono stato cresciuto da ZiaLi
oggi posso fermare quella parola nero su bianco.
Similitudini ne ho viste tra le due figure.
E non scrivo di abbigliamento, statura, fisico.
Similitudini di altro tipo, di quella tipologia che fa la differenza tra le persone.
Tratti come determinazione, costanza, tenacia, originalità del pensiero.
Posso scrivere che come ho conosciuto ZiaLi io davvero pochi
e certo non tra la masnada del nipotame fariseo.

ENERGIA. SI’. NE HAI, TANTA. QUELLA FISICA,
PUR CON TUTTA LA SUA IMPORTANZA,
E’ NULLA IN CONFRONTO A QUELLA CHE IRRADI GRTM. 😘

ma come C**** posso fare io a non scrivere quello che è già scritto una infinità di volte, in questa ed in un’altra pagina. Ma come C**** faccio ad esimermi dallo scrivere che quel che “vedo” genera solo AMMIRAZIONE. Guarda (virtuale) che ho ottima memoria e per non far qualcosa di sgradito tiro in ballo come termine di paragone quella persona che nel ’54 ha fatto e dato un nome. Di lei ho ammirato una cosa fintanto che è riuscita: ribelle nel pensiero. Poi come figura ecc ecc, be’ ZiaLi mi ha educato.
ma come C**** posso esimermi di lasciare questo pensiero.
SI’ GRTM, FATTENE UNA RAGIONE: AMMIRAZIONE.

🤭Applicato un basso profilo per rispetto agli impegni
che immagino gravosi con questo caldo e Sole
che faran salire le vendite dei prodotti affini necessari. 😘

Questo è dire: “mi affaccio ma non ti azzardare a guardare”

e quanto tempo per studiare il “taglio” 😂della inquadratura.


GRTM,
“DISTRUTTA MA FELICE”
LO SCRIVO SENZA VERGOGNA ALCUNA:
LACRIME A FIOTTI, MA TANTE SA.
“DISTRUTTA MA FELICE”
UNA ESPLOSIONE DI FELICITA’ ANCHE QUI.
E PIANGO DI GIOIA PER TE GRTM❤️

Quando vedo le foto che arrivano,
quando leggo le righe che le accompagnano…
Meglio che io taccia,
non sono capace di scrivere della infinità di colori
che vedo fiorire nei pensieri.
😘mi modero GRTM, mi modero GRTM.
😱su “X” ho letto:
Tanti colori per dipingere un solo quadro GRTM


La 1000Miglia 🤭bella gara, belle automobili.
La 722 di Moss, insuperabile.
Io nascevo, ’55, e lui vinceva la 1000Miglia, record imbattuto ❤️

Lo stipite ❤️confermò, tutt’-È-Cose
Posso iniziare a contare i peli del CANETTO suo preferito 😘
E con lo spunto del Leopardi e dell’Alighieri contare i miei pensieri.
Quando ti leggo GRTM, quando ti leggo…

e quindi uscimmo a riveder le stelle

Mi ha tolto il respiro e fermato il battito.
certe volte, be’ spesso, penso che tu abbia conservato, sia riuscita a conservare,
un’anima di bambina che ti rende splendente, sai GRTM. 


Lieve suono di risacca,
blu di mare, piatto, paperelle,
giallo di Sole già alto,
un sorriso.



…che i tre elementi siano una culla serena per il riposo di una buona notte. 
Ti abbraccio, stringendoti per accompagnarti nel sonno più profondo…

Questa m’è uscita così bene, e mica è difficile capire perché, che la scrivo qua.
Ora posso solo sperare che la creatività mi aiuti per oltrepassare l’asticella
piuttosto alta come standard di una buona notte.
A lei, as usual, va ascritto il MERITO di aver offerta la chiave delle tre parole:

NOTTE, SILENZIO E LENZUOLA.

Delle cazzate e dei ricordi.
I pilastri sui quali s’è fondato un po’ di anni di lavoro.
Vabbè, mi piace scrivere, non è una news da agenzia internazionale.
Non scrivo ne’ a cazzo di cane e manco per dar spessore ad un cancello aperto.
Definizione gergale di redazione per i competitor di altri giornali meno importanti.
Secolo scorso, lo stronzo per definizione, mio fratello, aveva già fregato ZiaLi ed aveva aperto la sua software house con quella palla di lardo del “socio”.
Non so per quale motivo, ah sì.
Ero nelle grazie di MBi, avevo già scritto parecchie cose per loro.
Erano i tempi, antichi più della preistoria, in cui si vendevano i primi computer portatili.
IO, OVVIO, l’avevo. Un Toshiba con solo la memoria esterna con dischetto di 3.5 pollici, quello piccolino, non il lenzuolo di 5,5 flessibile e di capacità inferiore.
I giornalisti dei quotidiani l’avevano, servivano i portatili per inviare con rapidità i pezzi in redazione, senza più passare per il dimafono e le tipografie con i piombi.
Era un VERO strumento di lavoro, non la moda fighetta del momento.
Dai saloni dell’auto quelli che veramente lavoravano alle due sparivano dagli stand lussuosi di Parigi, Francoforte e Ginevra, per esempio, si nascondevano nelle sala stampa e scrivevano TASSATIVO entro le 16:00. Ed il giorno dopo il pezzo fresco fresco era in pagina del quotidiano, quelli veri, quelli che i DITI ti diventavano neri per i residui di piombo ed inchiostro sulla pagina.
È chiaro che il floppy, grazie a pratiche già molto note di copia incolla, fosse un asset in più della direzione comunicazione al giornalista… copia/incolla, capì? C’erano solo due o tre fighi davvero e che scrivevano in MANIERA ESEMPLARE: Renato D’ulisse, Corriere dello Sport, Marco De Martino, Il Messaggero, Nestore Morosini, Corriere della Sera (non della serva come oggi) che firmava anche la Gazzetta dello Sport insieme a Pino Allievi. Ah, ricordo qui c’era come firma anche Athos Evangelisti. Un Giornalista, di quelli veri. Accontentati questi una direzione comunicazione aveva fatto il suo…

Oh cazzo! Claudio Nobis di La Repubblica. Il LOGORROICO TERRORE DI TUTTI I PR.
e quante ne so… di lui. Che non può neanche smentire (RIP) quindi taccio.

Specializzati, settimanali e mensili, Quattroruote, erano parrocchia a parte. Altri metodi, altri tempi di lavoro. 4r, per esempio i materiali per l’articolo, automobile compresa, li voleva – e li vuole tutt’ora – due mesi prima della stampa, quindi non meno di sessanta giorni prima dell’uscita del giornale con l’articolo.
MBi mi “commissionò”, nel senso che dissi al capo, Marco: “perché non facciamo la cartella stampa su dischetto?” Approvato al volo, ovvio. Manco a dirlo. Sarebbe stata la prima casa a farlo. internet era credo alle prime ragnatele per pochi, pochissimi, addetti e/o forse qualche cattedra alla Sapienza.
Così chiedendo allo stronzo se fosse interessato alla commessa (€£$ ma in lire, certo che sì, costò mi pare 4/5 milioni anni ’80) ebbi anche i suggerimenti per come costruire le pagine che sarebbero state copiate sul floppy 3.5″. In definitiva era molto semplice: un foglio di word collegato ad un altro attraverso una stringa di comando DOS. DOS era il sistema operativo dei computer PRIMA di Windows e di Apple.
Tutto girava sotto DOS.
Così fu suggerito, così fu fatto.
Da lì, da quel giorno, da quel pomeriggio tutto quello che vedi online…


(e non è tutto quel che stato visto,
questo credo tu non lo abbia incrociato
a meno che, in difetto di memoria,
io non ricordi l’invio)

…è nato, è stato creato. Più o meno da solo.
Nel senso che collaboratori, pagati, ci sono stati e sfanculati.
Per il resto… non aggiungo. Non è notizia per agenzia di stampa.

Qual è il nesso?


Semplicissimo, è – per esempio – nelle tre parole dell’augurio di buona notte.
Lei ha scritto tre cose ed io ho costruito.
Più esplicito? L’editio minor del Camino di Santiago.
Lei ha raccontato ed io ho costruito.
Semplice.
In mezzo un mazzo tanto.

Se in qualche modo lei GRTM potesse aver idea andrebbe moltiplicata.

NEANCHE ALICI.
NEANCHE FIORI DI ZUCCA.
NEANCHE SUPPLI
TANTOMENO ARANCINI O ARANCINE COME LE CHIAMANO GIÙ.
NEMMENO LE MOZZARELLINE.
NEMMENO I FILETTI DI BACCALA’ (CHE MI PIACCIONO DA MORÌ, PERÒ)
NEMMENO I CARCIOFI
NEANCHE LE ZUCCHINE.
NEMMENO POLPETTINE.
NEANCHE CROCCHETTE DI PATATE.
NEANCHE GAMBERETTI (SLURP)
NEANCHE PATATE O PATATINE.
NEANCHE GLI ANELLI DI CIPOLLA.
Cosa ho dimenticato? Elenco in aggiornamento.
Ho fame, ora. Una fame mostruosa.


🥳🥳🎉🎊🎁🎈🎂

mica avevo capito, so’ lento di comprendonio. Sorry.

Ecco le grandi pulizie
dei possedimenti
di cui alla puntura di rosa!
Tutto pronto per la festa!
🎉🎁

spero ti stia riposando in previsione di coriandoli&Co. M. sarà elettrica

non ho account insta. Non posso vedere nulla su Insta.

mio nipote è ancora latitante… sarà al mare.
Pagina La Cinta ancora bloccata per aggiornamenti

marshmallow 

erano invitanti.
Mi piace fare i “business plan” altrui.
Vista la foto, perché non avviare una attività?
Potresti diventare ANCHE fornitore della coop di zona 🤭

La odierna produzione è stata abbastevole? Apprezzata?
Te? A pezzi. Sigh. 😘
Magari non c’è neanche più odore di bruciacchiato sui vestiti della Junior, daJe di lavatrice.
Ancora sigh. 😘


I COMPITI DI LUNEDÌ DI FESTA NAZIONALE / Te lo darei io ER mozzico, SA.

Mi sono ricordato oggi guardando la foto dei dolcetti per la festa bis di una cosa analoga forse per qualche compleanno dei secoli scorsi e credo neanche il mio. Avevamo uno di quei carrellini per i giocattoli che fu riempito di fuochi d’artificio per la fine della serata e della torta. Ne accesi uno, prima, (e figurati!) solo che una scintilla cadde nel carrello.
Ieri “la Belva” era poca cosa in confronto.
Fortuna che il carrelletto era in balcone, presero fuoco i gerani.
E poi le mie chiappe per le cinghiate di rito 😂

Vediamo se
ho aggirato il problema

DOMENICA / Sembrerebbe di sì.

Sì. Baci. ❤️

Certo che quando ti leggo! E poi leggo della spesa già fatta dopo la serata con “il pericolo è il mio mestiere” dei fuochi d’artificio, della festa bis per la PiccoleTTa. E poi ricordo quelle righe e la pancia piena e la GRTM che… ritrova quel che le serve per andare avanti. Che Pupa che sei. ❤️

Lo vedo, SA, il Carciofino con cugino ed amichetto che corrono appresso alla “Belva”.
“Ne parlerà a lungo / si sono divertiti tantissimo…” –
Ecco, non è difficile vedere te, in uno stato tra le risate, sorrisi, preoccupazioni:

“Oddio me va a foco ErFijo…
L!!!, Attento!!!” 😘
“Me_preNNi_foco! “🤭

MADDALENA ISLA copy mrlukkor

🤷‍♂️

Vabbè, quando leggo nella mia mente certi pensieri,
GRTM.
Accidenti che botti che faccio. 😘❤️
Mica so’ un iceberg e lo sai.


La forza di un Uomo
non è conseguenza
dell’Amore che prova.
È la dote innata
che gli permette di Amare
in modo tanto intenso e potente
quanto grande è la sua forza.

Ho lo stomaco in acrobazie di contorsionista

Avrei voluto amare una sola per tutta una vita.
Solo una.
Essere sempre premuroso e presente con lei.
Mai sarei stato invadente nella vita della mia persona amata.
Sin dai tempi anni ’70 quando ebbi la prima vera fidanzata, Renata, ricordo bene che mai le chiesi di fare qualcosa che fosse un limite della sua libertà.
Ho SEMPRE dato la fiducia alle persone, ecco come mi sono ridotto. A non aver avuto la possibilità di amare, di sentirmi amato. Il matrimonio? Il mio matrimonio? All’inizio anche io ho creduto poi mi sono arreso al pensiero che fosse la mia croce. Non sapevo quale croce avrei portato dopo. Non cambierei un secondo della mia vita, delle mie scelte. Meglio questa terribile solitudine che quella croce. Forse tu GRTM potresti averne una mezza idea, avendo letto tue storie e ascoltato tuoi sfoghi, patimenti. Avrei voluto amare una persona come te Elisa? Sì, forse sì. Avrei voluto una persona che non fosse come gli amori dei film, sia chiaro. Avrei voluto amare una persona con la complicità che DEVE essere il fulcro del rapporto tra un Uomo ed una Donna. Credo saresti stata capace. La Elisa che ho visto, che TU hai voluto farmi vedere è una Elisa molto diversa dalla Elisa che tu avresti voluto essere. Non lo ammetterai mai, lo so. Avrei voluto svegliare la MIA donna ogni giorno con un sorriso, avrei voluto vedere il suo sorriso, sentire il suo abbraccio e viziarla. Amarla, scoparla. Ovunque. Nel letto o in macchina. Avrei voluto abbracciarla ed asciugarle le lacrime semmai ne avessi vista una. Anche fosse la lacrima di commozione per un film in TV in una sera d’inverno col freddo fuori ma con tanto calore tra la mia persona amata e me. Figli? Non lo so. Di certo sono sterile. Un desiderio egoista questo pensiero di amare una sola donna per tutta la vita? Frase che sottintende al fatto che la persona amata avrebbe dovuto amare un solo Uomo. E non sarebbe un limite questo lesivo della persona amata? Forse. Forse da qualche parte una donna che avesse il desiderio di amare un solo Uomo per tutta la vita esiste per davvero, come esiste “Lu”. Luca.
Ora scrivo che in questo periodo patisco molto vivere a roma. Non è voler vivere alle Marche perché ci sei tu. E’ voler andare via. E certi momenti come ora che scrivo vorrei trovare la forza di andare via per sempre. Sono stanco. Molto. Ho sempre lottato da solo. Sempre. Anche contro gli affetti non solo contro gli eventi avversi. Quando ho scritto questi pensieri? Da sempre. La data qui dentro poca importanza deve avere, è stato il pensiero di sempre che con te, e lo devo ammettere, si è amplificato perché non ho mai immaginato potesse esistere una persona come ho visto sei. E leggi bene GRTM anche alla luce di una certa frase “qualcuno direbbe che non mi conosci abbastanza”. Sbaglia quel “qualcuno”, ti conosco meglio di tutte le persone che hai incontrato. Ti conosco meglio di Elisa. Ed ho pensato a tutto. E resti sempre la migliore Elisa, SA. Il cuore in emoticon non lo metto. Sarebbe la sigla del perfetto idiota.