CAPACITÀ

Ho un modo speciale di saper vedere le cose.
Questa fotografia ne sia l’esempio.
Io ho visto il tirante di ferro (ai tempi l’acciaio dovevano inventarlo, “l’acciaio è una lega metallica di minerali diversi, ferro e carbonio, questo in percentuali diverse, e manganese, silicio, cromo e nichel”) tirante necessario per “tenere” la volta.
Forse un restauro successivo alla costruzione della volta?
mmmm.
Io ho visto il tirante di ferro come elemento di divisione della scena, una linea orizzontale che tendesse a far risaltare, per contro, l’ordine dei mattoni della volta ed il piccolo lampione, fuori asse. Storti.
Il software di post-produzione, Abobe Lightroom, non il Classic, quando ho chiesto l’allineamento della inquadratura, ha “sentito” il filo elettrico e lo ha messo perpendicolare al lato lungo del fotogramma. 4.928 pixel di base, Nikon d4.
Un manifesto di pubblicità stradale nel formato nove metri, base, per tre.
Mi piacerebbe vedere, vista l’esultanza ed il gran concerto di violini, mi piacerebbe vedere qualcosa in affissione,
oggi letto che “…ma io non butto niente, mi tengo tutto“. 😂
Ma so’ sogni… 🤭
Preferisco il MIO modo di vedere le cose, lascia più spazio alla libertà di interpretazione.
E tra le due interpretazioni c’è maggior dinamica nella foto con il ferro che spezza, con puntigliosa precisione, il fotogramma.
Il filo elettrico sarà anche perpendicolare alla base ma c’è,
nell’inquadratura, banalità e disordine compositivo.
TZE.
Dovevo fare il critico d’arte…
che poi, pure quello.
Nei secoli passati.
E come concludono i cretini: questa è un’altra storia.