Quattro o cinque foglie rosse l’ho trovate per il foliage di Rafale.

Sì, però.
CaZPita che foto rubate.

Foliage.
Non betulle
con le foglie
rosse
e gialle.


LastTWO!
Paris like Rome.
Rome like Paris.
Questa impostazione delle pagine di ‘stoPosto voluto così arioso e bianco è così perché c’è la natura di Lu che lo riempie di cazzate ma è pure l’omaggio ad una persona, Fulvio Cinti direttore di Auto&Design, un Giornalista capace di fare del suo Giornale un oggetto di culto ed autorevole pensiero.
Auto&Design era un mensile con carta pesantissima, lucida come il tavolo del chirurgo.
Bianco immacolato, come queste pagine credo possano spiegare.
Pagine leggere per composizione grafica
ma pesantissime per quel che si andava leggendo pagina dopo pagina.
Le sue interviste ai designer d’automobile, quelli veri, quelli di fama mondiale, erano una fonte senza fine di beatitudine per quel che si leggeva.
Si capiva, si immaginava.
Auto&Design non vendeva fuffa, raccontava di stile, di tendenze, di pensieri futuri.
Ricco di backstage con i disegni dei concept che di lì ad anni sarebbero stati presentati in qualche salone dell’auto, quei saloni di spessore: Ginevra, Francoforte, Tokyo, Detroit.
Poi basta.
Lui, Fulvio Cinti, lì c’era.
Ed era sempre circondato dai PR e dal designer sull’onda al momento.
I suoi occhiali con montatura di metallo incorniciavano occhi che non perdevano un battito di palpebra. Che fosse quello del PR, del presidente, del designer o della scosciata modella sulla piattaforma in bella mostra di fianco al concept appena svelato in anteprima mondiale.
Che passava, il concept,
in secondo piano oscurato da cotanta bellezza sempre scosciata e slanciata.
E te credo col tacco 12 tutte so’ slanciate.
Il ricordo di Fulvio Cinti è anche un lungo percorso sulle colline bolognesi con una Z3 M Cabrio, azzurro BMW, come il cielo di quel giorno.
Non aveva voglia di guidare.
Mi raccontò di sua moglie.
Credo di non averlo più incontrato.
Scommetto che sotto la Torre Eiffel
non stanno in cachemirino a pelle e bagrette estive
come qui…
Anzi che ho mollato le Hawaianas